Senza fissa dimora alla ricerca di relazioni. Autentiche
Si chiama “Kuklos”, ed è il progetto ideato a Padova dall'associazione “Noi sulla Strada”, per l’integrazione di persone senza fissa dimora, con l'obiettivo di creare relazioni positive tra cittadini e senza tetto, affinché questi ultimi possano intraprendere un percorso proprio di uscita dalla marginalità e di integrazione nella comunità.
L’iniziativa, che si configura come un nuovo modo di fare volontariato, più attento alla relazione che all'assistenza materiale, è il frutto di uno stretto lavoro in rete tra gli enti del territorio ed è sostenuta con 50 mila euro dalla fondazione Cassa di risparmio di Padova e Rovigo nell'ambito del bando di 4 milioni di euro con cui l’ente ha puntato a favorire l’integrazione e l’inserimento lavorativo di persone in condizioni di disagio, il miglioramento dell’assistenza a persone con disabilità e il loro inserimento sociale, la socializzazione tra persone di diverse generazioni.
“Kuklos” nasce dall'esigenza di restituire autonomia alle persone senza fissa dimora. L’obiettivo è quello di creare relazioni positive tra cittadini e senza tetto, affinché questi ultimi sperimentino interazioni diverse da quelle tipiche dei contesti di strada e possano intraprendere un percorso proprio di uscita dalla marginalità e di integrazione nella comunità padovana.
Dopo l'attuale fase di promozione del progetto tra i cittadini, che ha portato al coinvolgimento di 50 persone, ad aprile verranno attivati laboratori formativi gestiti da psicologi, affinché i cittadini possano acquisire maggiori conoscenze sul mondo dell'esclusione sociale e competenze relazionali specifiche per confrontarsi con le persone in condizione di marginalità. Parallelamente le persone senza dimora, selezionate con la collaborazione del settore Servizi sociali del comune e di altre realtà del privato sociale, parteciperanno a un percorso formativo nel quale verranno forniti competenze e strumenti relazionali utili per sperimentare contesti interattivi di inclusione sociale.
In una fase successiva, ciascun cittadino verrà affiancato a una persona senza fissa dimora, perché tra di loro si creino e si stabilizzino esperienze relazionali positive. Le relazioni instauratesi verranno costantemente monitorate da psicologi che operano all'interno del progetto, mentre un operatore si occuperà di supportare la persona senza dimora, monitorando la sua situazione sanitaria, lavorativa ed affettiva, al fine di tutelare la relazione instauratasi.
Il progetto è stato attivato ad ottobre 2013 e si concluderà a giugno 2015.