Nasce a Thiene una Casa per le associazioni
Casa Insieme ospiterà una sala congressi, tre laboratori per giovani inoccupati e per disabili e numerose stanze che le associazioni potranno utilizzare come sede a un costo molto contenuto. A promuoverne la nascita è la Fondazione Insieme AltoVI, per creare una rete di solidarietà sociale il più estesa ed efficiente possibile nel territorio.
Sta per nascere un nuovo polo della solidarietà nella pedemontana veneta: è “Casa insieme”, ovvero una casa per le associazioni.
Sarà pronta a settembre, ma già i lavori sono avanzati e non sono pochi coloro che la vanno già a visitare. Perché può essere una vera opportunità per il territorio.
A promuoverla è la fondazione Insieme AltoVI, sostenuta dalla fondazione Pegoraro Romanatti, che vi ha investito tutto il suo patrimonio, e da altri nove soci fondatori.
«Alla base del progetto vi è il lascito di una cugina di mio padre – racconta Giuseppe Pegoraro, presidente della Fondazione – che con mia sorpresa mi nominò esecutore testamentario di tutto il suo patrimonio, allo scopo che fosse destinato al sostegno dei disabili. Dopo qualche anno di donazioni a iniziative che però lasciavano poca traccia, ho pensato a un progetto più ampio: eccolo qui».
Casa insieme, questo il nome che Pegoraro ha dato al progetto, è un centro polifunzionale costruito da zero alle porte di Thiene, in un terreno di 3 mila mq che la fondazione ha acquisito dal comune per circa 300 mila euro.
Se il focus del progetto rimangono i disabili, l’idea è molto più ampia e punta a creare un vero motore di solidarietà sociale per il territorio, proprio a partire da persone che spesso sono considerate un peso e così invece diventano risorsa.
La casa possiede una decina di stanze che le associazioni potranno utilizzare come sede, a uso non esclusivo ma a un costo molto basso; c’è poi una sala convegni da quasi 300 posti, altri spazi per incontri e seminari, e tre zone con laboratori.
Uno di questi è dedicato ai giovani inoccupati e proporrà grafica, stampa digitale, video editing e informatica. Un altro è destinato alle attività di socializzazione con i disabili.
Ci sarà anche una sala musicale con annesso studio di registrazione, e uno spazio per chi presta la voce agli audiolibri, in collaborazione con il Centro del libro parlato di Feltre.
«Sono già 24 le associazioni iscritte – spiega Romanato – e altrettante sono in lista d’attesa. Associarsi costa 10 euro. L’unica cosa che chiediamo è: cosa potete fare voi per i disabili? A un associazione di ciclisti ho chiesto che alcuni impegnino qualche ora ogni settimana per portare in giro dei disabili, a un’associazione di camminatori che escano con loro. Tutti possono fare qualcosa per queste persone».
Il costo dell’intero complesso, realizzato con tecniche moderne e funzionali, in classe energetica A, è di tre milioni di euro cui si aggiungono i 500 mila per arredi e strumentazione.
Una cifra coperta dal lascito testamentario solo per due milioni, il resto sarà reperito tramite mutuo bancario. Ma per Pegoraro questo progetto è solo un prototipo di altre strutture simili che potrebbero sorgere nell’Alto vicentino, se solo tutti gli abitanti versassero 10 euro: il fund raising è partito.
Quanto alla gestione della casa, il cui costo è stimato in diecimila euro mensili solo per le spese correnti e il personale di reception, si prevede di coprirlo affittando la sala convegni e gli altri spazi. Quasi tutte le attività saranno realizzate da volontari e non dovrebbero gravare troppo sulla struttura ma, al contrario, attirare risorse.
Un esempio? «La sala di registrazione musicale è affidata a un professionista che metterà a disposizione gratuitamente la sua attrezzatura e la sua professionalità: in cambio, potrà utilizzare lo spazio anche per i propri lavori».
Nella struttura è in progetto anche un ambulatorio gestito da medici volontari e numerose postazioni per attività di consulenza, sempre a fini sociali. Ci saranno ad esempio spazi per psicologi, ma anche computer per attività di consulenza fiscale e così via.
Il progetto non si fermerà qui: è già in programma di utilizzare un ampio spazio verde, accanto alla casa, per creare una pista ciclabile dove i ragazzi potranno correre e al cui interno sarà ricavata una sorta di arena dove tenere spettacoli all’aperto.
Più ambizioso è però il progetto pensato per il capannone attiguo a Casa Insieme.
«Qui dovrebbe sorgere – continua Romanato – un residence con appartamenti per famiglie con disabili: un luogo dove si faccia vita di comunità, una vera soluzione al “dopo di noi”».