Bii Onlus. In biblioteca più libri per chi vede poco
Leggere facile, leggere tutti. La Biblioteca italiana per ipovedenti onlus, che ha sede a Treviso, ha donato recentemente 35 volumi a grandi caratteri alla biblioteca civica di Padova
Sono 13 milioni e mezzo in Italia gli over 65 con la vista indebolita e un milione e mezzo gli ipovedenti, mentre cresce progressivamente il numero dei bambini con problemi di dislessia che necessitano di caratteri speciali di stampa.
Per garantire il diritto di accesso a tutti alla lettura nelle biblioteche pubbliche, come ribadisce il manifesto dell’Unesco emanato nel 1994, la Biblioteca italiana per ipovedenti onlus, che ha sede a Treviso, ha donato recentemente 35 volumi a grandi caratteri alla biblioteca civica di Padova all’interno del centro culturale Altinate San Gaetano, andando ad ampliare la sezione per gli ipovedenti che già annoverava oltre 400 audiolibri e 30 libri a grandi caratteri, più un ingranditore anche per le pagine tradizionali.
Le opere donate grazie al progetto “Leggere facile, leggere tutti” sono classici della letteratura, ma anche romanzi moderni che per la stampa hanno ricevuto l’imprimatur da parte degli editori che ne possiedono i diritti.
«La Libreria vaticana ha aderito subito all’iniziativa – spiega Giuseppe Marinò, presidente della Biblioteca ipovedenti – liberando i diritti sulle opere di papa Francesco, Benedetto XVI e Giovanni Paolo II. Siamo riusciti così a realizzare un’interessante collana che risponde al desiderio di moltissimi ipovedenti che in passato ci avevano richiesto di leggere libri dei papi. Anche autori come Niccolò Ammaniti e Andrea Camilleri si sono dimostrati molto generosi e sono riusciti a convincere i loro editori a liberalizzare i diritti per il progetto “Leggere facile, leggere tutti” che intende facilitare e favorire l’accesso all’istruzione, all’informazione, alla cultura e alla lettura in genere a una categoria di persone con problemi di vista sempre più ampia».
Le richieste alla Biblioteca italiana ipovedenti per i suoi libri speciali arrivano da ogni angolo d’Italia e, finora, hanno aderito al progetto quasi un migliaio di biblioteche pubbliche:
«Abbiamo stampato 25 mila volumi – continua Marinò – e ne abbiamo distribuiti 18 mila. Purtroppo l’ostacolo principale all’iniziativa restano gli editori, che non comprendono l’obiettivo senza fini di lucro che ci siamo proposti».
Nel corso della cerimonia di donazione al comune di Padova, è intervenuto anche don Giovanni Brusegan, delegato vescovile per la cultura e per tre anni cappellano all’istituto per ciechi Configliachi di Chiesanuova. «È stata un’esperienza molto importante per me – ha sottolineato don Brusegan – perché è stata una vera tesi di laurea esistenziale che mi ha fatto capire il limite imposto dalla cecità, ma anche la grande ricchezza delle persone cieche e ipovedenti che mettono tutte loro stessi per superare il limite potenziando altri sensi e sensibilità. Oggi dobbiamo riappropriarci della capacità di abitare il limite e di valorizzare le altre possibilità inedite che ci vengono offerte dalla vita. In tal senso, la cultura aiuta e serve alla promozione degli altri, delle loro ricchezze e ci aiuta a non fermarsi di fronte alla disabilità».