Per il giornalista, presidente di Rcs libri, “è sorprendente” la capacità di Bergoglio “di dialogare con persone che guardano con interesse alla Chiesa ma non sono cattoliche”. La continuità con i pontefici che lo hanno preceduto e “l’entusiasmo” della base.
Dalla cattedrale di Santa Maria del Fiore il Papa lancia otto affondi ed esorta i vescovi a essere “pastori” e a “non rinchiudersi nelle strutture”. Il sogno di una Chiesa italiana sempre accanto “agli abbandonati, ai dimenticati, agli imperfetti”. “Umiltà, disinteresse, beatitudine” l’identikit, pelagianesimo e gnosticismo le tentazioni da evitare. Ai giovani: “Superate l’apatia”. L’avvio di un percorso sinodale di base sulla Evangelii Gaudium.
L’inquietudine cristiana è il lascito di questa visita fiorentina di Papa Francesco che segnerà il cammino della Chiesa italiana negli anni a venire. Una Chiesa che non ha ricette preconfezionate, che si mette in ascolto e dialoga con tutti e costruisce con quanti ci stanno. Anche rischiando di ferirsi, di incorrere in qualche incidente di percorso e persino di sporcarsi. Perché se ti pieghi sui poveri, sarà inevitabile che ti sporchi.
Da Papa Francesco parole severe che costringono i preti a fare un severo esame di coscienza. A lui dobbiamo dire un grazie grande perché, con la sua schiettezza, a volte anche dirompente, ci richiama alla pienezza della vocazione sacerdotale, finalizzata unicamente al servizio del bene, nel distacco e nello spirito di povertà.
Esce in libreria “Fedeltà è cambiamento”, l’ultimo volume del prefetto della Segreteria per la comunicazione della Santa Sede. “Essere fedeli per cambiare – spiega – è il cuore del messaggio di Francesco. Si tratta di essere fedeli all’amore del Padre. Questa fedeltà è cambiamento!”. Sul lavoro della Segreteria: “Siamo ancora nelle fasi inziali. Il lavoro si dipanerà nel tempo. Una cosa è chiara: non si tratta di un maquillage dei media, ma di un ripensamento globale”.
La chiesa è al servizio della verità di Dio e della verità dei comportamenti umani: nascondere gli errori, i peccati, gli scandali esistenti dentro la chiesa stessa non è scelta costruttiva, bensì distruttiva. Che si trasforma inevitabilmente in un altro scandalo, quello del fariseismo, dell'ipocrisia. C'è questo alla base della richiesta di perdono che papa Francesco ha fatto prima della catechesi all'udienza generale di ieri in piazza San Pietro.
Continua la lettura nello speciale dedicato alle parole del papa.
Così Papa Francesco durante l’udienza generale di questa mattina, rivolgendo il pensiero al lavoro dei padri sinodali nei 13 Circoli Minori riuniti a pochi metri da piazza San Pietro. L’importanza cruciale della questione del “linguaggio” con cui annunciare alle famiglie di oggi la “buona notizia” del Vangelo è stato uno dei temi maggiormente dibattuti.
Nel discorso al congresso Usa la richiesta è di declinare a tutto campo il termine "responsabilità", il desiderio è di parlare "all'intero popolo degli Stati Uniti", la scelta è di fare riferimento alla lezione di quattro "grandi americani" - Abraham Lincoln, Martin Luther King, Dorothy Day e Thomas Merton - per "dialogare con tutti" partendo dalla memoria storica del popolo americano.
L’istituzione di un “processo più breve” davanti al vescovo diocesano, in aggiunta a quello documentale attualmente vigente, “da applicarsi nei casi in cui l’accusata nullità del matrimonio è sostenuta da argomenti particolarmente evidenti”.
È la principale novità del Motu Proprio “Mitis Iudex Dominus Iesus” sulla riforma del processo canonico per le cause di dichiarazione di nullità del matrimonio nel Codice di Diritto Canonico, diffuso oggi dal Papa.
Oggi, 1° settembre, si celebra la Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato, istituita da papa Francesco lo scorso 6 agosto.
“In comunione di preghiera con i nostri fratelli ortodossi e con tutte le persone di buona volontà – ha ricordato il papa all’udienza generale del 26 agosto – vogliamo offrire il nostro contributo al superamento della crisi ecologica che l’umanità sta vivendo”. L’appuntamento a Roma è nella Basilica di S. Pietro alle ore 17, per la Liturgia della Parola, “alla quale fin d’ora invito a partecipare i romani, i pellegrini e quanti lo desiderano”.