"Intreccio": grissini a chilometri zero dal sapore di vini doc
Da un'idea tutta padovana debuttanno ufficialmente nel tempio dell'enologia internazionale i grissini "Intreccio" prodotti esclusivamente dalla filiera locale.
Coldiretti Padova presenta “Intreccio”, frutto della rete d’impresa che mette insieme un grano antico, le migliori farine, l’olio extravergine, i vini veneti e la lavorazione locale. A riprendere il gesto antico di inzuppare il pane nel vino, ci ha pensato un giovane agricoltore padovano studiando insieme ad altri colleghi un prodotto moderno.
Così sono nati i grissini a chilometro zero al sapore di Marzemino di Merlara, Soave e Durello. Dietro il nome "Intreccio" dunque, si cela un'operazione tutta padovana che mette insieme il grano Timilia riscoperto da Alberto Zambon, giovane agricoltore di Vighizzolo, e il grissinificio artigianale Crifill dei fratelli Benvegnù a Legnaro.
Da chi ha messo la materia prima, a chi si è adoperato alla trasformazione fino ai consorzi agrari e di tutela oltre alle cantine ci sono voluti pochi mesi per un debutto nel tempio dell'enologia che è il Vinitaly e dove è avvenuta dunque la presentazione ufficiale di questa novità destinata ai consumatori.
C’è un grano antico rinato a Padova grazie a un giovane agricoltore, ci sono poi le migliori farine del territorio prodotte dal consorzio agrario del Nordest, c’è poi quel tocco di profumo e aroma in più grazie ai vini veneti doc un Marzemino Merlara, Soave e Durello e l'imprenditoria del grissinificio Crifill. Sono questi gli ingredienti dei nuovi grissini “Intreccio” tutti veneti per un prodotto originale che premia le tipicità e le potenzialità del territorio presentato nei diversi tipi: al Marzemino di Merlara Doc, al Soave Doc e al Durello Doc con il radicchio.