San Francesco Grande: cent'anni fa tornavano i frati cacciati dai francesi
Cento anni fa, nel convento di San Francesco Grande in Padova, tornavano i frati: era la fine di un "esilio" durato anch'esso quasi un secolo, a partire dal decreto di soppressione napoleonico del maggio 1810. La parrocchia di San Francesco ricorda il primo centenario del ritorno, insieme al sesto centenario della posa della prima pietra dell'ospedale, che fu la causa dell'arrivo in città dei Francescani dell'Osservanza, con una serie di iniziative religiose, storiche e artistiche che si concluderanno solennemente il 4 dicembre.
«Abbiamo voluto – spiega il parroco padre Vittorio Bellé – insieme al consiglio pastorale vivere questo anno "giubilare" con l'intento di aiutare non solo la parrocchia di San Francesco, ma anche la città di Padova a riscoprire la storia e il significato della presenza dei frati a San Francesco, a partire proprio dalle due ragioni essenziali che storicamente motivano la nostra presenza. La prima è la carità. Siamo stati chiamati seicento anni fa da una ricca coppia di laici con l'intenzione di affidarci la cura assistenziale del grande ospedale che stavano costruendo. In seguito i Francescani dell'Osservanza si sono distinti nella lotta all'usura, con la costituzione del Monte di pietà da parte del beato Bernardino da Feltre. Quasi subito al motivo caritativo si è accompagnato l'aspetto culturale, con l'inserimento nell'università cittadina e la creazione qui di uno studio che nell'antico linguaggio francescano si chiamava "generalissimo" perché dipendeva dal ministro generale, ed era una specie di università filosofico-teologica. Bisogna ricordare che nel Settecento c'erano ben duecento frati e il convento aveva ben sei chiostri, era una vera "Cittadella francescana"».
Il servizio completo sarà disponibile nel numero in distribuzione in parrocchia e in edicola da sabato 1° febbraio e nell'edizione digitale on line.