Sabato e domenica torna il festival delle Terre benedettine
Sabato 29 e domenica 30 ottobre 13 comuni del Padovano e del Veneziano metteranno a disposizione dei numerosi visitatori i propri gioielli paesaggistici, artistici ed enogastronomici più preziosi. Territori dal carattere deciso e un'identità spiccata, uniti però dalla presenza e dalla bonifica vitale che i monaci benedettini hanno promosso nei secoli.
Due giorni di sapori, cultura e passeggiate in un territorio millenario ricco di storia e tradizioni: questo è il Festival delle Terre benedettine che si svolge a villa Renier di Pontecasale, in comune di Candiana, sabato 29 e domenica 30 ottobre.
Il festival è stato ideato e voluto da 13 comuni con le associazioni e le aziende per la promozione del territorio, e dei suoi prodotti, che si estende dagli Euganei all’Adige, fino al mare. L’edizione ospitata quest’anno dal comune di Candiana sarà un’iniziativa itinerante ispirata a un’innovativa filosofia di promozione del territorio.
Una politica varata in giugno dagli 11 sindaci di Agna, Anguillara, Arre, Bagnoli, Bovolenta, Candiana, Cona, Correzzola, Pontelongo, Terrassa e Tribano, a cui si sono aggiunti poi quelli di Conselve e San Pietro Viminario, che hanno aderito al marchio “Terre Benedettine” per condividere la scoperta o la riscoperta dei gioielli del patrimonio artistico, storico ed enogastronomico di questa parte della provincia padovana e veneziana.
Un territorio ricco di diversità produttive ma accomunato nei secoli dall’azione di bonifica e organizzazione agraria dei Benedettini. Nei contenuti del festival c’è tutto questo: storia, paesaggio e i tanti prodotti che sono l’immagine di un territorio così eterogeneo. L’offerta gastronomica è affidata a cinque chef che nei loro piatti interpretano i valori di questo habitat particolare; grandi protagonisti sono i vini dell’area euganea, le birre artigianali, i prodotti proposti direttamente dai produttori in un’area attrezzata per la degustazione; ma spazio viene dato alla visita della campagna, con escursioni in bicicletta, e del patrimonio architettonico di Pontecasale (villa Garzoni, in primis, villa Renier sede del festival e la loggetta fresca di restauro) e Candiana grazie a guide competenti. Per la visita di villa Renier è stata pensata una macchina del tempo che riporta i visitatori tra 17° e 18° secolo, per conoscere la vita nelle nostre campagne a quel tempo.
«Questo è un territorio splendido – spiega il sindaco di Candiana, Chiara Brazzo – ricco di storia, bellezze paesaggistiche, bravi artigiani. Troppe volte, però, sento commentare la nostra Bassa Padovana con un tono di rassegnazione, insistendo più su quello che manca che su quello che c’è. E invece c’è molto: la qualità della vita data dalla tranquillità del paesaggio, la sostenibilità della nostra economia legata ancora profondamente alla campagna, il valore dei nostri prodotti: vino, carni, animali di bassa corte, orticole, latte sono emblemi di una genuinità vera, nemmeno lontana parente di quei prodotti della grande distribuzione per i quali la parola naturalezza è solo uno slogan di marketing. Le aziende locali hanno i nomi delle nostre famiglie, persone che credono nel nostro territorio, che contribuiscono a tenerlo ordinato, efficiente e in loro confidiamo molto come amministrazione. È proprio questo che ci spinge oggi a insistere su questo legame con il territorio, perché è il nostro valore, vogliamo sia conosciuto e che su questo si imperni anche il futuro del nostro comune».