La Forma del libro: quando la cultura è un'impresa
Fare impresa con la cultura oggi non è semplice, ma la libreria padovana La Forma del libro, che è anche agenzia di viaggi culturali e artistici, dopo sei anni, può dire di avercela fatta.
È un divano rosso come la passione ad accoglierti, invitando a “prenderti del tempo” tra libri e scaffali. Senza la frenesia della rincorsa quotidiana, ma per il piacere di sfogliare pagine e lasciarti guidare dalla bellezza all’interno di capolavori, romanzi, opere d’arte...
È una libreria fuori dal comune La Forma del libro, che sorge in uno degli angoli storici più suggestivi di Padova, all’incrocio tra piazza Castello, via XX settembre e via Barbarigo, a due passi dal castello Carrarese e dalla Specola. Una libreria che ha scelto di puntare sulle relazioni con il suo pubblico, facendolo sentire a casa, una sorta di circolo letterario allargato ai viaggi e alle visite guidate alle mostre presenti in Italia, per offrire alla città ciò che fino a una decina d’anni fa mancava. Cioè un luogo dove la “forma” (che, in latino, identifica proprio la bellezza) incontra i libri.
Ad avventurarsi nell’idea fu un piccolo gruppo di giovani storici dell’arte del dipartimento di beni culturali, che nell’università di Padova non trovavano più spazio. Tra loro Fabio Bossetto, classe 1978, oggi uno dei titolari della libreria e dell’agenzia La Forma del viaggio: una laurea magistrale di cinque anni, tre di dottorato e due da assegnista di ricerca.
«Anche se l’università, dopo tutto quello che ho investito, mi manca, non avrei mai pensato di ritrovarmi a vendere libri, prenotare alberghi... Ma la soddisfazione di aver fondato un’impresa basata sulla cultura che oggi dà un lavoro stabile, oltre a noi titolari, anche a quattro dipendenti non ha prezzo. E, poi, questa realtà multiforme mi permette lo stesso di veicolare i miei contenuti, anche se all’inizio, per anni, è stata dura scommettere e impegnarsi per questa impresa, che oggi ripaga tutti gli sforzi compiuti, anche la notte, il sabato e la domenica». Dapprima, a farsi spazio, fu l’associazione culturale con cui proporre corsi, viaggi, visite guidate, nella cura di un “rapporto circolare” con il pubblico che diventasse duraturo nel tempo e fosse fruttuoso.
Sei anni fa, poi, la scommessa coraggiosa di aprire la libreria (con la vendita, le presentazioni e i corsi periodici tenuti da docenti ed esperti che spaziano dall’arte alla letteratura, dall’insegnamento delle lingue alla filosofia) e l’agenzia viaggi che si rivolge a singoli, a coppie, ma anche a gruppi per realizzare insieme originali itinerari artistici in ogni parte del mondo accompagnati sempre da un esperto (storico dell’arte, architetto, naturalista...) e preceduti da incontri preparatori di “avvicinamento”. «Chi partecipa ai corsi e alla maggior parte dei viaggi ha un’età che può permettersi tempo e risorse, ma quando le proposte riguardano il nostro territorio o l’Italia il target si abbassa subito».
Ma nell’era di internet, in cui il viaggio “fai da te” va per la maggiore, qual è il tratto distintivo che permette a un’agenzia di viaggi di vivere e continuare a espandersi?
«È la qualità – spiega Fabio Bossetto – che mettiamo nei contenuti culturali che proponiamo con ogni esperienza, ma anche quella con cui confezioniamo l’itinerario, uscendo dai soliti schemi turistici e regalando esperienze nuove alla scoperta di opere d’arte sconosciute, ma non per questo minori». Uno dei prossimi viaggi, ad esempio, sarà in Alsazia alla scoperta di un polittico di inizio ’500 a firma di Matthias Grünewald: «È un’opera spettacolare – continua Bossetto – che spiega esattamente cosa fosse l’arte in quel periodo e cosa veicolasse attraverso l’immagine».