Il giorno di Maria Assunta, regina di misericordia

Tutti i momenti della vita della Vergine ricordati dai vangeli ne mostrano l’aspetto di ricettacolo dell’amore e della misericordia divina e di dispensatrice di tale amore paterno all’umanità. Le immagini capillarmente presenti in diocesi mettono in evidenza l’adesione ferma e accorata della Madre di Dio al progetto di salvezza del Figlio. Una storia che è possibile ripercorrere anche attraverso le opere d'arte conservate in diocesi.

Il giorno di Maria Assunta, regina di misericordia

Nell’anno giubilare della misericordia sono innumerevoli le meditazioni, offerte spesso proprio da papa Francesco, che invitano a cogliere in Maria la prima testimone e la più grande mediatrice verso l’umanità della misericordia divina, che si è manifestata nel suo grembo con un Dio che si è fatto carne per vincere il peccato.
Sono ben chiari gli episodi della vita di Maria che evidenziano il suo essere “madre della misericordia”, dall’Annunciazione dell’angelo all’Assunzione in cielo.
Momenti emblematici che sono stati raffigurati nei secoli in molte chiese della diocesi; numerosi anche lasciando in seconda fila quegli episodi, soprattutto legati alla prima parte della vita della Vergine, che sono tratti dal protovangelo apocrifo di Giacomo.
«Una narrazione – spiega don Bruno Cogo, direttore dell’ufficio diocesano per i beni cultuali ecclesiastici – utilizzata ampiamente dai pittori, soprattutto medievali, per colmare i vuoti che i vangeli lasciano sulla vita di Maria, ma che la chiesa ha preferito accantonare, mettere tra parentesi come frutto della fantasia popolare».

Maria Immacolata

Anche restando ai fatti accolti nei vangeli canonici, gli spunti di riflessione non mancano, «a cominciare – aggiunge don Cogo – da un appellativo mariano che non è direttamente presente nel vangelo, ma che la tradizione cristiana ha da esso fatto discendere fin dai primi secoli: l’Immacolata. Bisogna tener presente che si parte sempre da Dio misericordioso e dal nome di Dio che è amore e carità. Un Dio che ha tanto amato il mondo da dare il suo figlio unigenito perché chi crede in Lui abbia la vita eterna. San Giovanni e san Paolo insistono nel ribadire che se siamo, viviamo, esistiamo e se avremo un futuro è esclusivamente dentro quest’amore di Dio. La misericordia di Dio si è rivelata e si riversa nelle sue creature, in particolare in quella creatura unica ed eccezionale che è la Madonna. Maria Santissima è il primo riferimento della misericordia di Dio Padre, la prima chiamata a dare una risposta. Attraverso Maria la misericordia di Dio, con il Verbo incarnato, viene donata all’umanità intera. Nella teologia cristiana questa creatura è fin dall’inizio inserita nel piano dell’amore di Dio: da ciò discende il dogma dell’Immacolata, concepita senza peccato. Nel piano d’amore di Dio Maria “piena di grazia”, spiritualmente perfetta come proclama l’arcangelo Gabriele, è la nuova Eva che fa ripartire la storia di salvezza dell’umanità».

Annunciazione

Come si vede, l’Immacolata concezione è fortemente radicata nell’Annunciazione attraverso la voce dell’angelo e il “sì” di Maria.
Un “sì”, precisa papa Bergoglio, che permette a Dio non solo di guardare come va l’uomo, non solo di camminare con il suo popolo, ma di farsi uno di noi e prendere la nostra carne. Il “sì” di Maria apre la porta al “sì” di Gesù.

Visitazione

La visita di Maria a Elisabetta, subito dopo l’Annunciazione, è il primo gesto di Maria che glorifica il Signore con un gesto di carità.
Papa Francesco ha suggerito un nuovo titolo con il quale rivolgersi alla Madonna, “Vergine della Prontezza”, ricordando il suo mettersi in cammino “in fretta” per venire in aiuto alla cugina Elisabetta e a noi quando la preghiamo, quando chiediamo il suo aiuto, la sua protezione a nostro favore.
È questo il momento del Magnificat, in cui Maria glorifica il Signore perché «di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono».

La Madonna, dice papa Francesco, «si sa guardata con bontà nella sua piccolezza e sa guardare come la misericordia di Dio raggiunge tutte le generazioni. Ella sa vedere le opere che tale misericordia dispiega e si sente “accolta” insieme a tutto Israele da tale misericordia. Ella custodisce la memoria e la promessa dell’infinita misericordia di Dio verso il suo popolo. Il suo è il Magnificat di un cuore integro, non bucato, che guarda la storia e ogni persona con la sua materna misericordia». 

Nozze di Cana

Quando avvia il suo ministero pubblico, nelle nozze di Cana, Gesù si manifesta come lo sposo del popolo di Dio che lega a sé con un atto di misericordia.
La Madonna, annota papa Francesco, è lì, partecipe, e in questa occasione pronuncia le sue ultime parole riportate dai vangeli: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela».
È il programma di vita del cristiano. Per ognuno attingere dall’anfora equivale ad affidarsi alla Parola di Dio per sperimentare la sua efficacia nella vita. Nella tipologia delle icone è la madonna Hodighitria, “colei che indica in Gesù il cammino”.

Calvario - Pietà

Ai piedi della croce, Maria vede il suo Figlio che offre tutto se stesso e così testimonia che cosa significa amare come ama Dio.
In quel momento – spiega papa Francesco – sente pronunciare da Gesù parole che probabilmente nascono da quello che lei stessa gli aveva insegnato fin da bambino: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno».
In quel momento, Maria è diventata per tutti noi Madre del perdono. Lei stessa, sull’esempio di Gesù e con la sua grazia, è stata capace di perdonare quanti stavano uccidendo il suo Figlio innocente.
La Madre del perdono insegna alla chiesa che il perdono offerto sul Golgota non conosce limiti.

«L’arte – aggiunge don Bruno Cogo – ha espresso questi momenti mettendo Maria ai piedi della croce, insieme a Giovanni: sono i cosiddetti “dolenti”. Ma anche con le innumerevoli Pietà che immaginano (il fatto non è ricordato dai vangeli) la Madre di Dio che accoglie tra le sue braccia il Figlio morto. È anche questa una grande icona della misericordia: la donna che l’ha generato tiene in grembo il Figlio sacrificatosi per noi e lo porge a tutta l’umanità».

Pentecoste

Alla discesa dello Spirito santo i vangeli ci dicono che insieme agli apostoli c’era Maria, la Madre di Gesù, prima discepola, madre della chiesa nascente.
Con la sua pace, con il suo sorriso, con la sua maternalità accompagnava la gioia della giovane sposa, la chiesa di Gesù. «“Non vi lascerò orfani”. Nella Pentecoste – spiega papa Francesco – queste parole di Gesù fanno pensare alla presenza materna di Maria nel cenacolo. La Madre di Gesù è in mezzo alla comunità dei discepoli radunata in preghiera: è memoria vivente del Figlio e invocazione vivente dello Spirito Santo».

Assunzione

Nell’Usucapione di Maria al cielo per la prima volta la misericordia di dio si rivela in un progetto compiuto.
Nei testi antichi l’appellativo di “Regina” non le era rivolto a caso, o come generico attributo di regalità: la regina del cielo assorbe il concetto di assunzione al cielo, di glorificazione. Se la misericordia del Signore è il motore della storia, allora non poteva «conoscere la corruzione del sepolcro colei che ha generato il Signore della vita» (Prefazio).
Tutto questo – dichiara papa Francesco – non riguarda solo Maria. Le “grandi cose” fatte in lei dall’Onnipotente ci toccano profondamente, ci parlano del nostro viaggio nella vita, ci ricordano la meta che ci attende: la casa del Padre.
La nostra vita, vista alla luce di Maria assunta in cielo, non è un vagabondare senza senso, ma è un pellegrinaggio che, pur con tutte le sue incertezze e sofferenze, ha una meta sicura: la casa di nostro Padre, che ci aspetta con amore. È bello pensare questo: che noi abbiamo un Padre che ci aspetta con amore, e che anche la nostra madre Maria è lassù e ci aspetta con amore.

Intanto, mentre trascorre la vita, Dio fa risplendere «per il suo popolo, pellegrino sulla terra, un segno di consolazione e di sicura speranza».
Quel segno ha un volto, quel segno ha un nome: il volto luminoso della Madre del Signore, il nome benedetto di Maria, la piena di grazia, perché ha creduto nella parola del Signore: la grande credente!
«Come membri della chiesa, siamo destinati a condividere la gloria della nostra Madre, perché, grazie a Dio, anche noi crediamo nel sacrificio di Cristo sulla croce e, mediante il battesimo, siamo inseriti in tale mistero di salvezza».

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