Con Legambiente Saccisica alla scoperta della pianura padana d'un tempo
Siamo nella bassa pianura veneta, nel comune di Codevigo, lungo l’argine del Bacchiglione tra Brenta d’Abbà e Cà Bianca. In questa zona di confine della provincia di Padova sorge l’oasi Cà di Mezzo, un’area umida che offre uno spaccato della naturalità originale delle paludi che occupavano ampie aree di pianura fino al primo decennio del Novecento. L’oasi è stata realizzata dal consorzio di bonifica Adige Bacchiglione con fondi regionali nel 2000 e dal 2001 il circolo Legambiente della Saccisica si è attivato per rendere maggiormente fruibile l’area per l’apertura al pubblico.
«Sono più di 25 – spiega Paola Fontana, volontaria Legambiente – i volontari del circolo che garantiscono l’apertura domenicale dell’oasi per tutto l’anno, a eccezione delle festività di Natale e Pasqua e del mese di agosto, accogliendo i visitatori che raggiungono Cà di Mezzo in auto o, specialmente in questa stagione, in bici».
In questo modo circa 1.500 persone all’anno hanno la possibilità di conoscere quest’area, grazie alla competenza e alla disponibilità dei volontari.
«I visitatori sono molto eterogenei, si va da famiglie che ne approfittano per una gita fuori porta a ciclisti, da fotografi appassionati di natura a birdwatcher . Durante la settimana, inoltre, attraverso il centro di educazione ambientale del nostro circolo Legambiente, fanno visita all’oasi anche alcune scolaresche del territorio».
La presenza dei volontari è discreta e improntata all’accoglienza, elemento che ne rappresenta il vero valore aggiunto.
Chi arriva infatti può visitare in autonomia l’area, ma trovare chi è disponibile a fornire informazioni utili sulla storia, sulla flora e la fauna, ma anche solo a condividere una tazza di tè, una fetta di torta e due chiacchere rende questo luogo ancora più “vivo”.
Legambiente della Saccisica nel corso degli anni ha, inoltre, migliorato la fruibilità dell’area anche attraverso la predisposizione di pannelli informativi a leggibilità agevolata e di un percorso accessibile anche a persone con disabilità, realizzati grazie a contributi del Csv Padova e in collaborazione con l’Unione italiana ciechi.