25 aprile, in un libro le memorie di guerra del quartiere Cave Chiesanuova
Come ogni anno, il 25 aprile, il comitato cittadino Itinerario della memoria Padova ovest propone la passeggiata ai luoghi della memoria della resistenza e della guerra. Per l'occasione viene presentato anche il libro Per non dimenticare. Padova, itinerario della memoria da Chiesanuova a Brusegana.
Come ogni anno, in occasione del 25 aprile, festa della Liberazione, il comitato cittadino Itinerario della memoria Padova Ovest, di cui fanno parte residenti di Brusegana, Santo Stefano, Chiesanuova, Cave, Sant’Ignazio e Montà, propone la passeggiata di quartiere ai monumenti che ricordano il sacrificio delle vittime della Resistenza e delle guerre.
Si comincia alle 9 di lunedì 25 dal cimitero militare del Commonwelth di via della Biscia per proseguire poi verso il ponte delle Brentelle dove è posto un cippo a memoria di due partigiani, quindi ci si dirige alla chiesa delle Cave dove nell’attiguo monumento sono ricordati i caduti della seconda guerra mondiale. Infine, il corteo chiude il percorso al cippo dei sette martiri nell’omonima via all’incrocio con via Ciamician.
Proprio in occasione della festa della Liberazione, il comitato cittadino presenta il volume Per non dimenticare. Padova, itinerario della memoria da Chiesanuova a Brusegana, a cura di Anna Daminato, Cristina Piva, Gianni Berno, Floriana Rizzetto e Franca Cecchinato ed edito da Grafiche Turato (pp 95, euro 9,00). «Abbiamo voluto raccogliere – spiega Cristina Piva – le testimonianze dirette di tre cittadini che vissero in prima persona la grande guerra nel nostro quartiere: Maria Benetti, Elio Maccato e Tatiana Speranza Calamelli, che nel ’44 aveva appena sette anni quando il papà Fernando, giovane partigiano di 31 anni, venne fucilato in quella che oggi è via Sette martiri».
Per rispetto della loro storia, ma soprattutto perché un patrimonio di memoria locale non venga inesorabilmente disperso, è nata questa pubblicazione con il desiderio che soprattutto le nuove generazioni possano comprendere il senso del sacrificio di uomini e donne vittime dalla guerra. «Quando ero insegnante – racconta ancora Cristina Piva – ogni anno Maria ed Elio venivano con il loro bagaglio di ricordi alla primaria delle Cave e ogni volta l’incontro era partecipato e commosso. Come comitato vogliamo che queste memorie non spariscano e che il nostro quartiere, la nostra città continuino a ricordare i tragici fatti che portarono alla Repubblica». Proprio da Chiesanuova, all’interno della dismessa caserma Romagnoli che durante il secondo conflitto mondiale servì da campo di concentramento per i deportati dall’ex Jugoslavia, iniziò la sua opera di salvezza il francescano padre Placido Cortese che falsificava certificati e salvacondotti per liberare i prigionieri dei tedeschi. «Grazie alle notizie dell’Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia) – spiegano Anna Daminato e Luciano Sardena – e a quelle dei frati del Santo abbiamo ricostruito la figura di padre Cortese che rappresenta una pagina così generosa e umana della nostra storia locale». Il libro si compone di un ricchissimo corredo fotografico, di elenchi di nomi di partigiani, di soldati, di testimonianze, anche grazie alla collaborazione dell’Anpi e della presidente Floriana Rizzetto.