Segusino festeggia le suore salesie, in parrocchia da 110 anni
Domenica 13 dicembre la comunità di Segusino ricorda, nel giorno della festa liturgica della sua patrona santa Lucia, i 110 anni di presenza delle suore di San Francesco di Sales.
Accanto alle diverse proposte della sagra paesana, centrali restano gli appuntamenti e i momenti spirituali offerti dalla parrocchia in occasione della festa dedicata alla sua santa patrona Lucia. Alle 9 si terrà l’apertura in anteprima del presepe artistico. E in chiesa verrà allestita una mostra storica, fatta di foto e oggetti, che riportano ai momenti di scuola vissuti nel passato assieme a una presentazione del fondatore della congregazione delle salesie, don Domenico Leonati.
Al termine della messa delle 10, presso la scuola materna San Giuseppe i bambini porgono gli auguri di Natale alle suore e alla comunità. Seguirà il lancio dei palloncini con l’augurio di buone feste e buon anno al mondo. All’interno della scuola dell’infanzia, si potrà anche visitare la mostra fotografica della vita recente, con l’inserimento del servizio dell’asilo nido L’albero azzurro. Alle 12 presso il centro parrocchiale Don Antonio Riva si terrà il pranzo comunitario. La giornata si conclude alle 14.45 con “Cantiamo il nostro grazie”, un incontro di preghiera in chiesa parrocchiale animato dal coro parrocchiale Arcobaleno e dal Gruppo Ashirà.
«L’asilo di Segusino – racconta Tiziana Botter, presidente dell’associazione scuola materna San Giuseppe – fu in assoluto il primo fondato dalle suore salesie di Padova. Siamo agli inizi del Novecento. La comunità civile e religiosa sentiva forte il bisogno di un asilo e una scuola. Alla richiesta del parroco, don Domenico Coppe, la curia di Padova e la casa generalizia delle suore risposero inviando in paese tre sorelle che, vivendo della carità della gente, iniziarono il loro servizio. Le suore arrivarono a Segusino il 12 dicembre 1905». Con la rotta di Caporetto il paese fu invaso dagli austroungarici costringendo gli abitanti a fuggire. Anche la casa filiale di Segusino veniva così a trovarsi in territorio nemico. Le quattro religiose che formavano la comunità (suor Concetta, suor Lucina, suor Cirilla e suor Clementina) avrebbero potuto fuggire prima dell’arrivo dei tedeschi, ma preferirono, sull’esempio di don Antonio Riva, restare con la popolazione e seguirne le sorti, abbandonando il paese e la riva del Piave, diventata linea di combattimento. «Con la fine della guerra nel giugno 1919 dopo un periodo di riposo presso la casa madre, le suore ritornarono “sorelle in mezzo alla gente” nella Segusino impegnata nella ricostruzione, fisica e morale. L’asilo era il centro d’interesse per tutti. Le suore si resero benemerite sotto molti aspetti, dall’insegnare a leggere e scrivere, al catechismo, a momenti di gioia tra giochi, canti e recite e alla scuola di cucito».
Oggi la scuola dell’infanzia San Giuseppe è gestita dall’omonima associazione. «È nata nel 2001 dalla volontà e dall’esigenza di proseguire nella gestione di un’istituzione che è sempre stata importante per la comunità. La ristrutturazione e l’ampliamento hanno permesso di offrire al paese e dintorni anche un asilo nido». La comunità delle suore è ancora composta da quattro sorelle: suor Caterina, suor Aloisia, suor Gabriella e suor Rina. «Il loro – sottolinea Botter – è un aiuto prezioso alla scuola, al catechismo, agli anziani e alla comunità intera».