Rovolon in festa, per fare del bene con la birra
Dal 15 al 25 luglio si rinnova l’appuntamento sui colli Euganei che da vent’anni è a tutti gli effetti festa parrocchiale. Gli introiti di quest’anno sosterranno gli onerosi, quanto obbligati, interventi effettuati sulla chiesa.
Si chiama “Festa della birra” ma dal 1996 è a tutti gli effetti una festa parrocchiale in cui divertirsi e respirare in un clima di allegria la dimensione della comunità.
La 34a edizione è in programma a Rovolon dal 15 al 25 luglio, ogni sera, grazie al lavoro del comitato festeggiamenti San Giorgio. E già si annuncia un successo, con la partecipazione dei parrocchiani e di tanti amici che arriveranno da tutta la provincia.
«La festa ricalca il modello vincente degli anni scorsi – spiega Massimiliano Medè del comitato San Giorgio – con cinque serate di musica “giovane” e sei serate di liscio per mettere d’accordo tutte le generazioni».
I proventi di questa edizione saranno destinati agli importanti lavori di ristrutturazione di cui la chiesa di Rovolon è stata oggetto negli ultimi mesi.
«Gli interventi hanno riguardato sia il tetto che gli intonaci interni – specifica Medè – ma sono in previsione anche altre sistemazioni. Oltre alle offerte dei fedeli e al sostegno della regione e della fondazione Cariparo, un introito importante è dato proprio da questa festa».
La “Festa della birra” nata nel 1982 in aperta polemica con i viticoltori locali, incapaci di trovare un accordo con gli organizzatori, ora offre nel suo stand gastronomico e nell’angolo dei giovani sia una vastissima selezione di birre, anche artigianali, sia un’ampia scelta di vini dei Colli alla spina e in bottiglia. Pace fatta, insomma.
Con le gambe sotto il tavolo, si gusteranno anche quest’anno classici primi come gnocchi, bigoli e penne e secondi come grigliate, galletti, musso, wurstel con i crauti e baccalà, con tonalità decisamente forti, caserecce e per questo ancor più autentiche e apprezzabili, soprattutto se accompagnate da una buona birra ambrata. O da un bel bicchiere di rosso.
La festa vede la partecipazione attiva dei vari gruppi parrocchiali, in particolare i volontari del patronato intitolato a santa Clelia, che gestiscono lo stand del dopocena offrendo frittelle di mele e fresche fette d’anguria.
«Il loro supporto e la loro collaborazione è fondamentale per la nostra festa», riconosce Medè. Molto frequentato anche l’angolo giovani, con panini e birre “speciali”. Da segnare in calendario lo spettacolo pirotecnico che si terrà alla mezzanotte di lunedì 25 luglio a salutare la festa: «È uno dei più belli della zona e si avvale, oltre che dei fuochi d’artificio, anche di un maestoso accompagnamento musicale».
«La nostra comunità è piccola – conclude Massimiliano Medè – non ci sono molte occasioni per ritrovarsi al di là di questa manifestazione. In questi giorni però abbiamo l’opportunità di trovarci tra noi e con chi arriva da fuori, per di più facendo del bene alla nostra parrocchia grazie al lavoro incessante di tanti volontari. La soddisfazione più grande sta nel poter creare un gruppo motivato che lavori unito per uno stesso scopo».