Gli ex corsisti della Fisp si ritrovano. Quali attese per il futuro?
Sono ben 864, sono uomini e donne, giovani e “navigati”, provengono da esperienze umane e di impegno sociale molto differenti tra loro. Sono gli ex corsisti della Fisp, la scuola di Formazione all’impegno sociale e politico della diocesi di Padova, che in 28 anni (dal 1988 a oggi) hanno scelto di dare spessore al loro servizio – amministrativo, associativo e cooperativo – e sabato 18 giugno saranno chiamati a raccolta, tutti insieme per una prima assoluta, in un incontro che ha il sapore dell’inedito, ma che potrebbe anche essere il primo passo di un nuovo percorso tutto da impostare.
L’appuntamento è dalle 9.30 alle 13 all’auditorium Pontello dell’Opera Immacolata Concezione di via Toblino 53 a Padova, ma, come sottolinea il direttore della Fisp Luigi Gui, «sarà tutt’altro che una rimpatriata tra reduci», alcuni dei quali magari approdati a lidi lontani rispetto all’impegno sociale e politico e altri forse ancora oggi nel pieno di un servizio alla collettività per il bene comune.
Sarà anzitutto l’occasione per questo piccolo “esercito” di persone di riannodare i fili di un’esperienza comune, per alcuni significativa e pregnante e per altri una piacevole pausa nello scorrere del proprio impegno.
Si tratta di richiamare simbolicamente una lunga storia voluta dalla diocesi e realizzata negli anni da molti tra direttori, collaboratori e sacerdoti tra cui Matteo Segafredo, Giorgio Santini, don Paolo Doni, Giovanni Ponchio, don Giuseppe Masiero, Dino Scantamburlo, don Livio Destro, Nereo Tiso e Francesca Schiano.
Ma l’incontro rappresenterà, in secondo luogo, anche un momento per prendere consapevolezza di quanto “impegno sociale e politico” vive nel nostro territorio grazie anche alle numerose persone che hanno scelto di accrescere il proprio bagaglio di competenze per poi accogliere la vocazione a mettersi a servizio del bene comune.
Sarà infine un «cantiere per immaginare il futuro», come ha scritto don Marco Cagol, vicario episcopale a capo dell’ufficio di pastorale sociale e del lavoro, nella lettera d’invito a tutti gli ex corsisti. E questa potrebbe essere la parte più stimolante.
L’apertura della mattinata sarà riservata alla preghiera e a una “sollecitazione” di Giovanni Ponchio, già direttore della Fisp; chiuderà l’aperitivo.
Nel mezzo la riflessione vera e propria che, riprende Luigi Gui, «verterà essenzialmente su due questioni. La prima: quali frutti di impegno sociale e politico sono nati, grazie agli ex corsisti, negli anni successivi alla frequenza della Fisp, più o meno legati alla scuola e in base alle opportunità che la vita ha riservato a ognuno. La seconda: quali prospettive per l’impegno sociale e politico nel panorama attuale? Detto in altri termini, quali attese da parte di una rete di persone che hanno condiviso questa esperienza formativa? Quale orizzonte civico, politico, associativo e di economia sociale può aprirsi a partire dalla Fisp?».
Per la prima volta, il 18 giugno, si riunirà così un patrimonio importante di persone, valori e competenze che la diocesi di Padova in quasi trent’anni ha saputo raffinare a coltivare.
Un patrimonio che ha prodotto molto, su tutto il territorio diocesano, spesso nel silenzio della foresta che cresce, lontano dalla ribalta. Questo è il momento di rilanciare, per non smettere di guardare avanti e di progettare il futuro.
Info e adesioni: www.fispadova.it