Fisp, si chiude il mandato di Francesca Schiano
Dopo sei anni, alla fine del suo secondo mandato, Francesca Schiano si prepara a lasciare la direzione della Fisp – la scuola di formazione all’impegno sociale e politico – della diocesi di Padova, che in questi anni ha guidato con competenza, passione e spirito di servizio. Così, la fine del percorso 2014-2015 della Fisp, che si è concluso con la presentazione pubblica degli esiti dei laboratori, è anche occasione per un piccolo bilancio.
I tre laboratori erano dedicati a tre temi di grande attualità: la piaga sociale del gioco d’azzardo, a cui anche il vescovo Mattiazzo ha spesso dedicato le sue riflessioni preoccupate; le strade alternative al carcere e le esperienze di lavoro negli istituti penitenziari; infine, le prospettive che guardano “Oltre il Pil”, evidenziando come il prodotto interno lordo non possa essere il metro unico di misura per rilevare la qualità della vita e orientare le scelte politiche. Al di là degli esiti e delle proposte emerse da ogni gruppo – impossibile in questa sede rendere conto dell’ampiezza delle riflessioni e dei contenuti proposti da ogni relazione – i laboratori sono da sempre anche occasione «per apprendere un metodo di lavoro poi utile anche in altri contesti», spiega Francesca Schiano.
La formula dei laboratori prevede infatti un primo momento di approfondimento e conoscenza del tema, cui fa seguito il confronto fra i corsisti e l’incontro diretto con un “caso di scuola”, per poi misurarsi con la dottrina sociale della chiesa: un esercizio di ascolto approfondito – delle diverse voci in campo, del territorio e del magistero della chiesa – «da cui spesso i corsisti escono in qualche modo cambiati».
La scelta, per i laboratori, di temi così legati all’attualità secondo Schiano risponde all’approccio con cui la Fisp diocesana lavora da sempre, un approccio che coniuga «la fedeltà a una proposta formativa forte, sempre attenta alla cura» dei contenuti alla ricerca di un aggiornamento costante rispetto alle domande, in rapida evoluzione, che arrivano dal tempo presente e alle mutate esigenze formative.
Di grande attualità anche il tema che ha fatto da filo conduttore a tutto l’anno formativo, aperto lo scorso novembre dall’appuntamento di Openfield: “Stato, mercato o società? la sfida di essere comunità”.
Chiara la necessità di guardare in modo nuovo all’intreccio fra la dimensione economica e quella istituzionale pubblica e che si alimenta della vitalità delle autonomie sociali, proprio per non smarrire mai il senso dell’essere comunità.
Nel suo discorso di saluto, Francesca Schiano ha poi ribadito l’invito – rivolto ai corsisti uscenti – a individuare ciascuno un talento da “trafficare” nel mondo sociale e politico con lo stile appreso durante il biennio: per qualcuno l’approdo potrà essere l’impegno a diversi livelli nel mondo del volontariato, per altri il coinvolgimento in un partito politico, per altri ancora la partecipazione attiva alla vita del proprio comune o la scelta di candidarsi alle amministrative…
Insomma, la Fisp non suggerisce una strada univoca, ma invita ciascuno a trovare un proprio personalissimo percorso, sempre tenendo fede all’orizzonte comune della Parola e della dottrina sociale della chiesa.
Molti dunque i modi e le forme per esprimere l’impegno per il bene comune, così come accaduto per chi ha frequentato la scuola negli anni scorsi: fra gli ex corsisti figurano persone impegnate nel sociale e sindaci e amministratori di diversi partiti politici.
Particolarmente legata all’esperienza della Fisp anche l’attuale assessore alle politiche sociali del comune di Padova Alessandra Brunetti, che in occasione dell’incontro del 18 aprile, momento di ritrovo anche per tanti ex corsisti ed ex collaboratori, ha raccontato il percorso che vede coinvolto il comune sul tema del contrasto al gioco d’azzardo.