Giubileo diocesano dei ragazzi nella domenica delle Palme. Con Gesù, nostra àncora
Giubileo diocesano dei ragazzi La pioggia non ha impedito, domenica scorsa, di fare festa – insieme al vescovo Claudio – tra piazza delle Erbe e la Cattedrale

Numerosi i temerari che domenica scorsa hanno sfidato la pioggia e si sono presentati in piazza delle Erbe, a Padova, per la Festa delle Palme. Anzi, per il Giubileo diocesano dei ragazzi! Ha praticamente piovuto sempre, poco... ma sempre. Nonostante questo l’entusiasmo era a mille. Ilaria e Samuele, dal palco, hanno accolto i ragazzi dell’Acr e del cammino di iniziazione cristiana, accompagnati da educatori e catechisti, parroci e vicari parrocchiali, genitori. «A tutti loro, i “vostri” adulti, facciamo un grande applauso». E intanto si cantava: «Cuci il mondo che vuoi, insieme ai tuoi amici e con Gesù». Prima l’equipe Acr, insieme a Silvia Sandon dell’Ufficio per l’annuncio e la catechesi – con cui è stata condivisa l’idea di “vestire” la Festa delle Palme in Giubileo dei ragazzi – e poi il presidente diocesano dell’Azione cattolica di Padova, Marco Cavinato, hanno dato il benvenuto ai partecipanti. «Bello vedervi numerosi. Vivremo insieme un pomeriggio alla scoperta della speranza». Scoperta che è stata accompagnata da un’ambientazione nautica – con tanto di barca “parcheggiata” sul palco – dove, in attesa che un ispettore si occupasse della revisione (il vescovo), i ragazzi hanno controllato che vele, funi, bandiere e timone fossero a posto... in attesa di ricevere un timbro per partire. «Avete fatto un buon lavoro – ha detto il vescovo Claudio ai ragazzi – ma vi siete dimenticati di controllare una cosa importantissima: l’àncora. Altrimenti, quando la barca affronta qualche difficoltà o si deve fermare, senza àncora non resta salda in una prospettiva. Se c’è un’àncora rimane viva la speranza di raggiungere la meta». Ascoltato il brano del Vangelo in cui Gesù entra a Gerusalemme e benedetti i ramoscelli di ulivo («di acqua ne hanno presa già tanta – ha ironizzato don Vito Di Rienzo, assistente diocesano dell’Acr – ma non benedetta». «Benediciamo le nuvole, allora» gli ha risposto don Claudio)... i ragazzi, con il vescovo in testa, sono partiti in processione per le vie e piazze del centro storico di Padova: «Per testimoniare la nostra fede e la nostra speranza». E così, tra canti, piccole attività, sorrisi divertiti dei passanti, foto dei turisti curiosi... il serpentone colorato è giunto in Cattedrale, dove il vescovo Claudio ha accolto uno per uno ragazzi, educatori, genitori presbiteri. I banchi si sono riempiti velocemente, ma ancora arrivavano gruppi. E così si è occupato il presbiterio. In molti si sono seduti per terra. La Cattedrale esplodeva! A questa “porzione di Chiesa” così colorata e festosa, il vescovo è tornato a parlare dell’àncora che rende saldo ciascuno di noi: «L’abbiamo definita speranza, ma cosa vuol dire. Se noi grandi ci chiediamo su cosa abbiamo costruito la nostra vita, scopriamo che la nostra vera àncora è stata la speranza nel Signore. È così per tutti. Certo, vi saranno venti contrari che ci faranno sbandare, ma se ci ancoriamo a Gesù... restiamo saldi. Vi auguro che ognuno trovi la propria àncora per non farsi trascinare giù. Buona scoperta della vostra àncora». Il Giubileo diocesano dei ragazzi si è concluso con il tradizionale scambio dei ramoscelli d’ulivo e di un messaggio di speranza. C’è chi l’ha portato “custodito” in una busta e chi l’ha pensato al momento e consegnato al vicino. «Stamattina – ha confidato don Vito di Rienzo – noi dell’equipe Acr pensavamo sarebbe arrivato il sole (è sempre stato così alla Festa delle Palme: pioggia fino a un certo punto e poi bel tempo, per poter vivere il pomeriggio... all’asciutto, ndr). Prima ha piovuto, poi ha smesso, poi durante la festa è tornata la pioggia. Pensavamo che il sole ci avrebbe resi contenti, ma lo siamo ancora di più nel vedere la Cattedrale gremita. Grazie a tutti».