Dolo festeggia san Rocco, il santo delle relazioni e dell'apertura all'altro
"Festa di San Rocco". È lo slogan scelto dalla parrocchia di Dolo per presentare l'edizione rinnovata della festa patronale dedicata al santo pellegrino Rocco da Montpellier. Un momento privilegiato per la comunità cristiana, e al tempo stesso occasione d’incontro che coinvolge l’intera comunità, anche nelle sue molteplici espressioni civili grazie al coordinamento della pro loco.
"Festa di San Rocco". È lo slogan scelto dalla parrocchia di Dolo per presentare l'edizione rinnovata della festa patronale dedicata al santo pellegrino Rocco da Montpellier.
Nato nella città francese nella prima metà del 1300, nonostante fosse di nobile famiglia scelse di partire molto giovane pellegrino per l’Italia, fermandosi ad assistere gli appestati fino a essere colpito egli stesso dalla peste, per poi guarire miracolosamente aiutato da un cane che gli portava il pane.
Le attività parrocchiali durante la sagra invitano tutti a festeggiare con significati nuovi il santo patrono. Per questo, pur nel rispetto della tradizione, il programma dei festeggiamenti è essenziale, lasciando spazio ad azioni di attenzione e coinvolgimento del prossimo, soprattutto se straniero.
«In un mondo perennemente connesso – spiegano alcuni giovani animatori della parrocchia – vogliamo riscoprire la vita del giovane e santo patrono che, della relazione con il prossimo, ha fatto una missione di vita. Di fronte alla convivenza, bisogna non cedere alla paura. Servono conoscenza, progettualità e protagonismo perché di fronte a un processo inarrestabile come le migrazioni, chiudersi è grave errore».
Tra accoglienza e nuovi problemi economici
Se l'ospedale, il polo scolastico superiore, il tribunale, sono alcuni dei gangli di un sistema vitale "capace di futuro" che ha visto il paese crescere e qualificarsi, oggi la sfida sta insomma nel rapporto con chi proviene da oltre confine.
D’altronde se la comunità dolese si attesta sui 15 mila abitanti è proprio grazie al radicarsi degli stranieri, che oggi rappresentano circa il 9 per cento della popolazione; una soglia percentuale da tempo già superata nella popolazione scolastica distrettuale, così come numero di assistiti dal dai servizi sanitari che. Ancora tre anni fa, erano oltre 19 mila.
Un segnale di come non manchino le difficoltà sociali, in particolare quelle legate agli effetti della crisi economica e, da poco, anche a quelle derivanti dalla perdita dei risparmi per le evoluzioni negative di alcune banche del territorio. Dall’osservatorio Caritas diocesano, emerge come il reddito familiare medio locale, soltanto negli ultimi due anni, sia diminuito di oltre il 7 per cento, mentre il numero di cittadini in condizioni di povertà è salito dal 14 al 16 per cento nello stesso biennio.
A tavola con la parrocchia
Tutti, a prescindere dalla provenienza e dal reddito, sono attesi dai volontari che, a turno, si dedicano ad accogliere, cucinare e servire gli ospiti della tavola calda parrocchiale, compresi i dieci "amici" stranieri inseriti nel percorso di riconoscimento dell'asilo politico. Un modello ben collaudato, dove il valore aggiunto è la relazione tra le persone con età e sensibilità diverse che si crea attorno alla tavola.
Sotto il vicino campanile alto 82 metri, una comoda tensostruttura è in grado di dare ospitalità a chiunque voglia unirsi alla festa paesana, a pochi passi dal settecentesco duomo e dalle suggestive acque del naviglio del Brenta. Dal 4 al 16 agosto lo stand è in funzione tutti i giorni feriali dalle 19. Le domeniche 6 e 13, martedì 15 e mercoledì 16 è aperto tutto il giorno. Tutto il ricavato del ricco menù va a contribuire alle opere parrocchiali, che rappresentano un polmone vivo e vitale per l’intera Riviera.
«L’attività che viene svolta in parrocchia – sottolinea il parroco don Alessandro Minarello – è caratterizzata dalle celebrazioni liturgiche a cui continuano a prendere parte persone che provengono dalle parrocchie di tutta la Riviera del Brenta ed è alimentata da un forte impegno formativo nei confronti dei ragazzi e dei giovani, dall’attività caritativa legata alla presenza dell’ospedale, della residenza per anziani e verso i poveri di questa zona e quelli che passano di qui, dalla cura pastorale nei confronti delle persone che qui abitano».
«Una novità di questo ultimo anno è legata alla presenza di una comunità ortodossa romena che ha trovato qui a Dolo uno spazio dove poter svolgere la cura pastorale dei tanti cristiani ortodossi che abitano in questa zona o qui svolgono la loro attività lavorativa. Sollecitati da questi molteplici “segni dei tempi” ci si augura, con l’aiuto di Dio, di essere “buon sale” che dà sapore di cristianesimo a questa terra».
Il programma della festa
La festa di san Rocco non è però solo un momento privilegiato per la comunità cristiana ma è occasione d’incontro che coinvolge l’intera comunità, anche nelle sue molteplici espressioni civili grazie al coordinamento della pro loco.
Luna park, spettacoli musicali, stand gastronomici, mostre di antichi mestieri, garantiranno interesse e soddisfazione ai numerosi visitatori. La kermesse inizierà il 4 agosto con il tradizionale mercato settimanale e l’apertura di tutte le attività enogastronomiche straordinarie, come quella parrocchiale dietro al duomo e quella dell'associazione calcistica dolese nelle vicinanze degli impianti sportivi.
Nella serata del 10 agosto, a partire dalle 21 nella cornice di piazza Cantiere, il cantautore dolese Luca Francioso presenterà in prima assoluta il suo nuovo album "Bausatz" composto con la Loop Station.
Sabato 12 agosto, nelle vicinanze dell'antico squero monumentale, dalle 14.30 alle 19, tutti i bambini dai 5 ai 10 anni potranno misurarsi con la pesca sportiva sulle acque del Naviglio del Brenta. L'evento è organizzato dall'associazione sportiva Team Riviera con la consulenza scientifica del settore veterinario dell'azienda Ulss 3 Serenissima, Distretto di Dolo e Mirano.
La giornata finale del 16 agosto, dedicata memoria del santo patrono Rocco da Montpellier, inizierà alle prime luci dell'alba con l’antica fiera del bestiame lungo le vie del paese, per terminare con lo spettacolo pirotecnico, tra i più suggestivi del Veneto. Si tratta di un evento di cui si ha testimonianza scritta già agli inizi dell'800, oggi tra le poche fiere degli animali ancora rimaste rispettosa degli antichi usi e consuetudini tramandati dalla storia popolare.