A Segusino c'è un presepe in ogni borgo
Gli Amici del presepio hanno voluto dedicare quest’anno la loro creazione all’esperienza di emigrazione dei loro avi attraverso tre scene chiave di quella che è stata l’emigrazione veneta dell’epoca: la partenza, il ritorno a casa e il “non ritorno” di quanti non riuscirono a rivedere la casa in cui erano nati.
A Segusino, piccolo paese di origine orgogliosamente contadina, l’emigrazione è sempre stata di casa. Qui ha avuto inizio uno degli episodi più significativi della storia moderna del Veneto: era il 1882 quando un gruppo di segusinesi decisero di partire per il Messico, ingannati dalla promessa di floride e immense distese terriere da coltivare.
Scoperta la dura realtà, non si persero d’animo, si rimboccarono le maniche e iniziarono a coltivare e a costruire, fondando un nuovo paese tutt’oggi esistente, dal nome Chipilo, dove il dialetto parlato è ancora quello segusinese, sebbene a distanza di generazioni.
Ancora lungo tutto il Novecento intere generazioni sono partire verso la Francia, il Belgio, la Svizzera, l’Argentina, l’Australia.
È a partire da questa eredità che a Segusino – in un momento in cui giornali e televisioni parlano quasi ogni giorno di “emergenza sbarchi” – gli Amici del presepio hanno voluto dedicare quest’anno la loro creazione all’esperienza dei loro avi attraverso tre scene chiave di quella che è stata l’emigrazione veneta dell’epoca: la partenza, il ritorno a casa e il “non ritorno” di quanti non riuscirono a rivedere la casa in cui erano nati.
Il presepe rientra nella manifestazione “Alla scoperta dei presepi e dei borghi” che si svolgerà in paese da Natale fino al primo febbraio e che invita ad ammirare bellissimi presepi nei borghi del comune.
Un gradito ritorno quest’anno sarà il bus navetta (nelle domeniche del 28 dicembre e del 4 gennaio) verso i borghi di Stramare, Riva Grassa e Riva Secca, dove si avrà la possibilità di essere accompagnati in visite guidate e degustazione di prodotti tipici. Domenica 11 gennaio l’invito è invece a visitare i borghi con la prima “pedonata” non competitiva.