I volontari di "Per Padova noi ci siamo" portano le mascherine a oltre 3.500 anziani
Da mercoledì 25 marzo, numerosi volontari del progetto "Per Padova noi ci siamo" di Csv, Diocesi e Comune di Padova, hanno iniziato a distribuire gli schermi protettivi della Regione Veneto consegnandoli ai padovani con più di 74 anni e che hanno difficoltà a recarsi in farmacia. Un'occasione anche per sincerarsi della loro salute e per dar loro conforto. Con direttive e precauzioni rigide.
Hanno risposto “presente” anche questa volta i numerosi volontari che - all’interno del progetto “Per Padova noi ci siamo”, nato in collaborazione con Comune di Padova, CSV e Diocesi - si sono incaricati di consegnare agli anziani gli schermi protettivi della Regione Veneto.
La consegna, iniziata mercoledì 25 marzo, prevede di raggiungere presso il loro domicilio circa 3.500 anziani con più di 74 anni in tutti i quartieri di Padova. Un’iniziativa per non esporre le fasce più deboli della popolazione, raccomandando di restare il più possibile a casa e di uscire solo in casi d’emergenza, ma anche l’occasione per parlare, sincerarsi della loro salute, con tutte le precauzioni del caso.
Nel quartiere Arcella, i vari gruppi si sono ritrovati nel pomeriggio in piazza Azzurri d’Italia a intervalli di mezz’ora e, coordinati in loco da Claudio Locatelli, Davide Quagliotto e Cristina Pastorini, a ogni volontario è stata consegnata una lista di 13 indirizzi ciascuno per un totale di 615 anziani del quartiere da assistere. Direttive ferree e rigide: vietato entrare nell’abitazione, consegnare due mascherine per singolo individuo appoggiandole sull’uscio del portone o nel cortile per evitare ogni possibile contatto, presentarsi mostrando la targhetta e aprire porte con i piedi, senza toccare corrimani o i pomelli.
Chi a piedi o chi in bici, i volontari si sono ramificati in differenti zone dell’Arcella. Alcuni nomi: Valentina, Elisa, Barbara e Stefano si sono spesi in prima linea. Chi con esperienza di volontariato alle spalle o chi, come Stefano ragazzo che frequenta la parrocchia di San Bellino, “neofito” ma pronto a dare il suo prezioso contributo.
«Stiamo rischiando noi tutti al posto di chi rischierebbe ancor di più – spiega Claudio Locatelli, bergamasco che sta vivendo sulla propria pelle l’emergenza coronavirus – Mio zio di Brescia è in terapia intensiva e i miei cugini sono in isolamento. Ai volontari dico di stare attenti, ma che sta a noi portare un beneficio. Tra gli anziani, ci sono donne e uomini di 90 anni e anche oltre, non andiamo di fretta, se vogliono chiacchierare cerchiamo di dar loro conforto, in questo momento di solitudine estrema, è fondamentale»