Su Disney+ torna la serie crime-comedy “Only Murders in the Building”. Anteprima “La casa dei fantasmi”, in sala dal 23 agosto
Commedia “contaminata” da crime e mistery. È questo il filo che unisce due titoli in arrivo nel mese di agosto, tra piattaforme e cinema. Anzitutto su Disney+ dall'8 agosto la terza stagione della rodata commedia brillante “Only Murders in the Building” con due veterani della risata a Hollywood, Steve Martin e Martin Short, affiancati come sempre dalla cantante-attrice Selena Gomez. Al cinema dal 23 agosto “La casa dei fantasmi” diretto da Justin Simien, ispirato alla nota attrazione dei parchi a tema Disney “Haunted Mansion”. Nel cast Owen Wilson, Rosario Dawson, Danny DeVito, Jamie Lee Curtis e Jared Leto. Il punto Cnvf-Sir
Commedia “contaminata” da crime e mistery. È questo il filo che unisce due titoli in arrivo nel mese di agosto, tra piattaforme e cinema.
Anzitutto su Disney+ la terza stagione della rodata commedia brillante “Only Murders in the Building” con due veterani della risata a Hollywood, Steve Martin e Martin Short, affiancati come sempre dalla cantante-attrice Selena Gomez. Un nuovo caso di omicidio nell’Upper West Side a New York, tra il condominio Arconia e il palcoscenico di Broadway, cui l’esilarante trio è chiamato ancora una volta a indagare. Produce lo stesso Steve Martin insieme a Dan Fogelman, creatore di “This is Us”. Tra i guest della terza stagione il Premio Oscar Meryl Streep, Paul Rudd, Jesse Williams e Ashley Park. Ancora, abbiamo visto in anteprima “La casa dei fantasmi” diretto da Justin Simien, ispirato alla nota attrazione dei parchi a tema Disney “Haunted Mansion”. La cornice presenta nuance horror, in verità si tratta di una commedia con lampi di brivido calibrata per un target dagli adolescenti in su: è una sorta di “Jumanji mistery” che mette a tema riflessioni di senso sulla vita, il lutto e la forza di ricominciare. Nel cast Owen Wilson, Rosario Dawson, Danny DeVito, Jamie Lee Curtis e Jared Leto.
Il punto Cnvf-Sir.
“Only Murders in the Building. Stagione 3” (Disney+, 08.08)
Da martedì 8 agosto sono disponibili in streaming, su Disney+, i nuovi attesissimi episodi della terza stagione di “Only Murders in the Building”, serie crime-comedy che si è affacciata sullo schermo nel 2021 facendo subito incetta di candidature e riconoscimenti tra Golden Globe ed Emmy Award (nell’edizione 75, in calendario nell’autunno, corre con 11 nomination tra cui miglior serie) e rilanciando nuovamente la già vasta popolarità dei veterani della risata a Hollywood. La serie ha come protagonisti Steve Martine e Martin Short, mattatori a stelle e strisce soprattutto nei decenni ’80 e ’90: Martin è legato a successi come “Roxanne” (1987) e “Moglie a sorpresa” (1992), Short a “Salto nel buio” (1987) e “In fuga per tre” (1989); insieme hanno lavorato in “Tre amigos!” (1986) e al remake de “Il padre della sposa” (1991). Accanto a questi due irresistibili performer della risata l’attrice-cantante trentenne Selena Gomez, lanciata giovanissima dal mondo delle serie Disney.
“Only Murders in the Building” è un piccolo gioiello nella library di Disney+ (targato 20th Television e Hulu), un prodotto che unisce la linea gialla con lampi di comicità ficcante e acuta,
cesellata su riferimenti culturali al mondo statunitense, tra Hollywood e Broadway. Un prodotto pensato per un pubblico adulto, capace di saper leggere tra le maglie di una trama mistery citazioni colte, pop e persino irriverenti. La serie è diventata richiestissima dalle star hollywoodiane pronte a mettersi in gioco come guest: nella terza stagione brillano Meryl Streep, Paul Rudd, Jesse Williams (“Grey’s Anatomy”) e Ashley Park (“Emily in Paris”), mentre nelle precedenti figuravano Sting, Amy Schumer, Shirley MacLaine, Tina Fey e Jimmy Fallon.
La storia. New York, oggi. Archiviati i casi di Tim Kono e Bunny Folger, i due misteriosi omicidi avvenuti nell’edificio Arconia a Manhattan, ora tutto sembra scorrere liscio nelle vite del regista Oliver Putnam (Martin Short), dell’attore Charles-Haden Svage (Steve Martin) e dell’artista Mabel Mora (Selena Gomez). In particolare, Oliver è in fibrillazione per la prima del suo nuovo spettacolo a Broadway, “Death Rattle”, un testo crime che vede protagonista il divo Ben Glenroy (Paul Rudd). Facendo le audizioni, Oliver scopre il talento nascosto dell’attrice sessantenne Loretta Durkin (Meryl Streep). La sera della prima, succede però l’inaspettato: il protagonista cade morto in scena. Questo getta tutti nello scompiglio. Oliver, Charles e Mabel non aspettano altro che indagare sull’accaduto, raccontando ovviamente il tutto nel noto podcast “Only Murders in the Building”…
La formula del successo della serie risiede nell’accostare un mondo sulla falsariga dell’immaginario narrativo creato da Agatha Christie a istantanee newyorkesi pop-brillanti, con una dovizia di riferimenti all’industria culturale a stelle e strisce.
A giudicare dai primi episodi visionati in anteprima, lo schema narrativo di “Only Murders in the Building” si conferma solido, mai stancante: siede stabile nella comfort zone della risata nel sentiero del giallo. Novità della stagione è l’approfondimento del dietro le quinte di Broadway. Mentre in precedenza le citazioni erano dal set cinematografico e delle serie Tv, ora va di scena il teatro e il mondo del musical. Tra i tanti omaggi, c’è quello al coreografo, regista e attore Bob Fosse.
Altro elemento che conquista in “Only Murders in the Building” è la messa in scena, le ambientazioni newyorkesi e le scenografie e gli interni dell’Arconia con arredi eleganti e ricercati (favolose le carte da parati degli appartamenti!), come pure la musica composta ancora una volta da Siddhartha Khosla. Vero punto di forza della serie sono, però, le trascinanti performance comiche di Steve Martin, Martin Short e Selena Gomez, in un valzer di dialoghi ed espressività da screwball comedy. La serie vola agile grazie a loro, che divertono e si dimostrano al tempo stesso divertiti. E poco importa, allora, se a volte risulti un po’ claudicante dal punto di vista narrativo oppure se “paghi il pedaggio” (a tratti forzato) del politically correct.
“Only Murders in the Building” è un riuscito mix tra il brillante e l’investigativo, che rallegra e appassiona.
Serie consigliabile, problematica, per dibattiti.
“La casa dei fantasmi” (Cinema, 23.08)
Dopo il ciclo “Pirati dei Caraibi” (2003-17) e “Jungle Cruise” (2021), ecco un nuovo film ispirato a una delle attrazioni dei parchi divertimenti della Disney: è “La casa dei fantasmi” (“Haunted Mansion”). In verità era stato già fatto un primo adattamento nel 2003 firmato Rob Minkoff con protagonista Eddie Murphy; questa nuova versione de “La casa dei fantasmi” viene diretta da Justin Simien (“Dear White People”) e scritta da Katie Dippold (“Corpi da reato”, “Ghostbusters”). Il cast si compone di attori di richiamo come Owen Wilson, Rosario Dawson, Danny DeVito, Jamie Lee Curtis e Jared Leto.
La storia. New Orleans oggi, Ben (LaKeith Stanfield) è uno scienziato che ha messo da parte la ricerca accademica per fare la guida turistica nella città. A fargli cambiare rotta nella vita è stata la morte improvvisa della moglie. Non si dà pace. Un giorno viene ingaggiato da un “improvvisato” sacerdote, padre Kent (Owen Wilson), che gli propone di fare una valutazione di una villa apparentemente assediata da fantasmi. A chiedere l’aiuto sia di padre Kent che di Ben è Gabbie (Rosario Dawson), che ha affittato la dimora insieme al figlio preadolescente Travis (Chase Dillon), dopo la perdita del marito. Nonostante le reticenze e i dubbi, Ben accetta l’incarico ritrovandosi ben presto in un inaspettato “guazzabuglio spettrale”…
“In mezzo a tutta l’avventura – sottolinea Justin Simien – l’umorismo e il fantasy horror presenti tra le pagine della sceneggiatura, questa storia è incentrata su un [personaggio] introverso dall’atteggiamento disincantato che deve riuscire a gestire sentimenti complessi. Una storia capace di intrattenere e di mostrarci al tempo stesso come affrontare le cose che ci spaventano di più nella vita”.
Il regista pone l’attenzione su un elemento centrale del racconto: non si tratta di un mero divertissement giocato sul canovaccio avventuroso tra “Jumanji” e “Ghostbusters”; il film esplora anche temi complessi, esistenziali.
In particolare, il protagonista Ben è un uomo che crede nella scienza e respinge l’idea di presenze di altra natura, in primis dei fantasmi. Non contempla in generale la vita oltre la morte, e la morte per lui risulta semplicemente un pesante ingombro. Non accetta, infatti, il distacco dalla moglie e per tale motivo il suo orizzonte è impantanato in un pessimismo sconfortante. Trovandosi davanti a una casa infestata dai fantasmi, è chiamato a ricredersi. Momento catartico sarà l’incontro con il preadolescente Travis, rimasto senza padre: Travis è ugualmente traumatizzato dalla morte, in una fase di stallo al pari di Ben. Insieme, solidali, accanto alla rumorosa brigata degli “acchiappafantasmi”, Ben e Travis affrontano i propri irrisolti per rimettersi in partita con la vita.
Un tema delicato e serio, declinato in chiave light e umoristica con lampi mistery.
A strappare risate a ripetizione sono le performance tragicomiche di Owen Wilson, nei panni di un prete non del tutto a fuoco e di Danny DeVito nel ruolo del rattoppato prof. Bruce Davis; fantastica, poi, la presenza del Premio Oscar Jamie Lee Curtis nelle vesti della solenne sensitiva Madame Leota.
“La casa dei fantasmi” è chiaramente un film-attrazione che punta all’evasione spettacolare, tra slanci di umorismo e raccordi di tensione.
Una proposta pensata per un pubblico di adolescenti e adulti, non troppo distante dal recente “Il mistero della casa del tempo” (2018) di Eli Roth. Film consigliabile, problematico, per dibattiti.