“Sampietrini della memoria”, 85 pietre d’inciampo per le vittime della strage del 2 agosto
Un’installazione permanente per ricordare le vittime della strage che, 31 anni fa, colpì la città di Bologna. L’iniziativa è di Cucine popolari, 6000 Sardine e Cantiere Bologna. “Coltivare la memoria coinvolgendo anche le giovani generazioni”
Sono 85, tanti come le vittime, i sampietrini della memoria installati lungo il percorso che da Piazza Nettuno porta alla Stazione Centrale per ricordare le vittime della strage del 2 agosto 1980. Tutti gli anni, il 2 agosto, i familiari delle vittime, le istituzioni,i cittadini percorrono in corteo via Indipendenza per continuare a chiedere verità e giustizia. “Quest’anno – spiegano le Cucine popolari – si è pensato a una iniziativa permanente”. Voluta da Cucine popolari insieme con Cantiere Bologna e 6000 Sardine in collaborazione con il Comune e l’Associazione familiari delle vittime, l’iniziativa prevede l'installazione permanente di 85 sampietrini, proseguimento ideale di quanto si fece il 2 agosto 2020. “Lo scorso anno – continuano le Cucine – migliaia di persone videro, per una intera giornata, via Indipendenza teatro di testimonianze, performance artistiche e teatrali, presenza di tre totem multimediali che riproponevano i nomi, i volti, le storie delle 85 vittime. La giornata fu possibile grazie al lavoro di numerosi volontari e fu finanziata con una raccolta di fondi che prevedeva come ‘ricompensa’ un braccialetto di silicone con scritto ‘Bologna non dimentica’. Il denaro rimasto da quella raccolta è stato investito nei sampietrini della memoria che, in una targa in ottone impiantata su una pietra, riportano nomi ed età delle 85 vittime”. Ispirati alle pietre d’inciampo dell’artista tedesco Gunter Demnig, “grazie a un’idea del nostro amico Aldo Balzanelli”, i sampietrini sono stati disegnati con la collaborazione degli studenti dell’Accademia delle Belle Arti di Bologna. “Coltivare la memoria coinvolgendo anche le giovani generazioni: è questo il senso dell’iniziativa”, sottolineano le Cucine.
I sampietrini della memoria sono collocati a una distanza di circa 13 metri l’uno dall’altro, in un percorso ideale che unisce la lapide in Piazza Nettuno con la Stazione. Posti sul lato sinistro di via Indipendenza, arrivano fino in Piazza Medaglie d’Oro. “La memoria è un processo collettivo – ha commentato il sindaco Virginio Merola – che ha sempre bisogno di essere stimolato e arricchito. Quando mi è stata proposta questa iniziativa ho pensato subito che avrebbe rappresentato un ulteriore modo per custodire la memoria di quello che è avvenuto il 2 agosto 1980, una strage terribile che non ha piegato Bologna e che questa città non può e non vuole dimenticare. Ringrazio gli organizzatori, perché rappresentano perfettamente quel patrimonio di passione civica che è la cifra di Bologna. Questi ‘sampietrini della memoria’ permetteranno di non smarrire la strada e, a chi ci camminerà sopra, di chiedersi sempre chi erano quelle persone e per quale motivo hanno perso la vita”. Soddisfazione è stata espressa anche da Paolo Bolognesi, presidente dell’Associazione dei familiari: “Questa iniziativa ricorda le nostre vittime, vittime che appartengono a tutti, e contribuisce a tener viva la memoria di un evento per il quale da 40 anni ci battiamo ostinatamente chiedendo di conoscere tutta la verità su esecutori e mandanti”.