Povertà educativa, a Firenze raddoppiano gli studenti che lasciano la scuola
Secondo il rapporto della Caritas gli studenti già in condizioni di povertà economica si sono ulteriormente impoveriti con la pandemia e la didattica a distanza
Povertà educativa in aumento anche a Firenze, soprattutto all’indomani della pandemia e della didattica a distanza. Lo rivela il tredicesimo rapporto dell'Osservatorio delle povertà e delle risorse di Caritas. Secondo l’86 per cento degli insegnanti intervistati, gli studenti già in condizioni di povertà economica si sono ulteriormente impoveriti con la pandemia e la didattica a distanza. Inoltre, secondo il 74 per cento dei docenti gli alunni, negli ultimi due anni, hanno imparato meno rispetto a prima. E ancora, il 50 per cento degli insegnanti ha registrato all’interno della propria classe l’abbandono scolastico di alcuni studenti.
"L'aumento della disoccupazione – è scritto nel rapporto - e la conseguente riduzione della capacità economica delle famiglie rischiano a loro volta di aumentare l'incidenza della povertà materiale tra i minori colpendo maggiormente i bambini ed i ragazzi che vivono in famiglie in condizione di svantaggio socio-economico, le cui esigenze immediate, ancor più focalizzate a garantire la disponibilità dei beni materiali essenziali, vedranno un minore investimento nell'educazione". Secondo Giovanni Grigioni, referente dell'Osservatorio Caritas, "i piccoli di oggi saranno i grandi di domani e se non ci facciamo carico della loro fragilità creeremo le basi per una società più vulnerabile. Povertà economica e povertà culturale sono intimamente connesse in una spirale che si intreccia costantemente e che si trasmette di 'padre in figlio' pertanto intervenire sull'una senza tenere in considerazione l'altra significherebbe ideare strategie che rispondono solo in parte ai bisogni di coloro che si trovano in difficoltà”.