“Housing Led”, a Palermo pronto il primo appartamento per cinque senza dimora
Uno step intermedio di accompagnamento all'autonomia abitativa, destinato a uomini e donne che escono dal circuito di accoglienza del progetto DimORa
A settembre ci saranno già i colloqui per gli inserimenti di 5 persone nel primo appartamento di Housing Led per il progetto DimOra a Palermo. Si tratta del primo percorso di housing led: uno step intermedio di accompagnamento all'autonomia abitativa, destinato ad alcune persone, uomini e donne, che escono dal circuito di accoglienza all'interno dei poli del #progettoDimOra e che, nell’attesa di trovare una casa, possono comunque svincolarsi dai contesti istituzionalizzanti per un tempo massimo di 10 mesi. Il prossimo step, per ciascuno di loro, sarà quello di avere una casa con l'Housing first. L'Housing Led è certamente un primo passo e la strada da percorrere è ancora lunga per lavorare nel processo di sensibilizzazione del territorio e dei proprietari di casa affinché mettano a disposizione i propri immobili per offrirli in locazione fidandosi anche di coloro che vengono da storie personali di permanenza in strada.
Questa è la “prima casa” di altri tre appartamenti che, gestiti dalla Fondazione San Giuseppe dei Falegnami, il partner del progetto DimOra (uno dei bracci operativi della Caritas diocesana), permetteranno di accogliere altre persone in piena autonomia.
L'Housing Led rientra nel progetto finanziato grazie ai fondi POC PA I 3.1.a - Poli diurni e notturni per l’accoglienza di soggetti fragili in povertà socio-sanitaria.
I partner del progetto PON Metro Pa 3.2.2.a – DimORA! sono l'istituto don Calabria, la coop. Sociale La Panormitana, il Centro Diaconale "La Noce" - Istituto Valdese, la Croce Rossa Italiana - Comitato di Palermo e la| Fondazione San Giuseppe dei Falegnami.
La prospettiva di lavoro è quella di mettere al centro dell’intervento la persona, protagonista attiva di un percorso multidimensionale di inclusione orientato all’inserimento lavorativo, sociale, educativo, con l’obiettivo del superamento progressivo delle diverse cause di marginalità estrema e di povertà abitativa.
In questo modo si vogliono offrire spazi di autonomia e di acquisizione di competenze per le persone senza dimora ospiti dei poli, ampliando il ventaglio di collaborazioni con altri attori del territorio che ne permettano la partecipazione ad attività laboratoriali e/o formative per la trasmissione/acquisizione di competenze specifiche.
"Stiamo dando corso a questa ulteriore fase del progetto che prevede in Housing Led - ha spiegato Nicoletta Gancin le referente del progetto per la Caritas - quattro appartamenti per un massimo di 5 posti letto per struttura: due dedicati agli uomini, uno alle donne e un altro a delle coppie. Da poco, abbiamo finito di attrezzare e completare il primo appartamento che permetterà già a settembre di potere fare i primi inserimenti. Sono persone che hanno concluso positivamente la prima forma di accoglienza e che pertanto sono pronti ad entrare in un'altra fase di autonomia di vita con un piccolo gruppo in un appartamento. Ci stiamo impegnando a cercare altri immobili anche se non è per niente facile riuscire a trovare una struttura che risponda ad alcune precise condizioni a causa anche del mercato complicato che gira intorno alle case. Nonostante ciò, continueremo su questa strada facendo anche un'opera di sensibilizzazione nei confronti dei proprietari degli immobili".