Ferragosto con i più fragili, pasti d’asporto o all’aperto "per non restare soli"
A Bologna le Cucine Popolari rimarranno aperte anche domenica 15 agosto per non lasciare soli gli ospiti. La mensa dell’Antoniano proporrà un menù festivo e fresco. Roberto Morgantini e Giampaolo Cavalli: "Speravamo di tornare a una situazione più prossima alla normalità. Ma i tempi ancora non sono maturi"
“Anche se è domenica, non possiamo lasciare soli i nostri ospiti. Così apriremo la cucina del Battiferro e consegneremo un pranzo d’asporto, magari con qualcosa di sfizioso, alle persone che si rivolgeranno a noi”. Roberto Morgantini, ‘padre’ delle Cucine Popolari, le tre mense cittadine nate negli ultimi anni in diversi Quartieri di Bologna, annuncia, non senza malinconia, quello che sarà il pranzo di Ferragosto 2021 per le persone in condizioni di fragilità della città. Per anni condiviso nel suggestivo cortile di Palazzo D’Accursio, già l’anno scorso, complice la pandemia, aveva dovuto trasformarsi. Anche nel 2020, infatti, era stata la cucina del Battiferro ad accendere i fuochi per fare compagnia a circa 300 persone. Il copione sarà lo stesso anche quest’anno: “Speravamo di poter tornare a una situazione un po’ più prossima alla normalità - ammette Morgantini –. Purtroppo, i tempi ancora non sono maturi. Così organizziamo una festa d’estate nel nostro piccolo. Pensiamo che ce ne sia bisogno”.
Le Cucine Popolari di Bologna, al momento, sono 3: sin dal primo lockdown hanno visto aumentare le persone e le famiglie che, ogni giorno dal lunedì al venerdì, arrivavano alle loro porte. “Accogliamo 480-500 persone al giorno. Sì, i numeri sono ancora consistenti. Nonostante tutto, resistiamo: per fortuna possiamo contare su un nutrito gruppo di volontari che non fa mai venir meno il supporto. Purtroppo, con il persistere dell’emergenza sanitaria viene meno il cuore del progetto: la relazione che si instaurava ai tavoli, la fiducia che si coltivava, l’ascolto che si offriva. Con l’asporto tutto ciò non è possibile: certo, ci si saluta. Ma non si va molto oltre: proviamo la temperatura, consegniamo mascherine, ricordiamo le regole da seguire. Poi dobbiamo fermarci”. La quarta cucina – Villa Paradiso, Quartiere Porto – è pronta ad aprire i battenti: l’auspicio è di riuscire a partire ai primi di ottobre. “Ormai ci siamo. Apriremo nella tristezza, perché anche lì faremo asporto. Gli spazi interni, in quell’edificio, non sono nemmeno grandissimi. In generale, stiamo provando a ragionare su come e quando – e se – provare a riaprire gli interni, ma al momento la situazione è troppo delicata, ci sono troppe incognite. Vedremo, speriamo di riuscire presto a riprenderci un po’ della nostra normalità”.
Il menù servito alla mensa francescana di via Guinizzelli – aperta 7 giorni su 7, tutti i giorni dell’anno – sarà “festivo e fresco”, spiega fr. Giampaolo Cavalli, direttore dell’Antoniano –: lasagne, sia tradizionali sia vegetariane, pollo (“perché così lo possono mangiare tutti”), tanta verdura fresca e un dolce. “Avremo i nostri 120-130 ospiti quotidiani. Prima della pandemia, i numeri in agosto diminuivano, perché molte persone si spostavano nelle località di villeggiatura per brevi lavori stagionali. Dal 2020 non è più così, i numeri rimangono alti”. Da ottobre la mensa, dopo mesi di asporto, si è spostata sotto una tensostruttura allestita nel campo da gioco dell’Antoniano, poco frequentato causa emergenza sanitaria: aperta dalle 11.30 alle 13.30, su turni che permettono il distanziamento e l’igienizzazione, riesce a garantire un pasto seduto a tutti gli ospiti. “Abbiamo cercato nuovi volontari per coprire tutto agosto, ce l’abbiamo fatta. Tante persone contano si di noi, non possiamo mancare. Speriamo solo che arrivi un po’ di refrigerio, sono giorni infuocati e i nostri ospiti accusano”. La formula ‘seduti sotto la tensostruttura’ (anche se qualcuno ancora preferisce l’asporto, soprattutto le famiglie) durerà ancora qualche mese, almeno fino a che non termineranno i lavori di ristrutturazione della mensa: “Entro ottobre dovremmo farcela, se così non fosse stiamo già pensando a dotare la struttura di un sistema di riscaldamento perché sia sempre accogliente. Naturalmente dipenderà anche dall’evoluzione della situazione sanitaria. Noi stiamo cercando di fare la nostra parte: questi mesi estivi li abbiamo impiegati in attività di informazione a proposito della possibilità di vaccinarsi. Tutti gli ospiti hanno idee molto chiare in merito. Abbiamo raccolto le disponibilità e, proprio oggi, abbiamo accompagnato le persone interessate ai centri che ci sono stati indicati dall’Azienda Usl”.
Ambra Notari