Carcere, ancora suicidi: quattro negli ultimi quattro giorni
Dall'inizio dell'anno salgono a quota 44 i casi di detenuti che si sono tolti la vita, un dato estremamente preoccupante che non si registrava da oltre un decennio. Il Garante nazionale: "La detenzione non deve annientare la speranza"
L'ultimo caso arriva dall'istituto penitenziario di Ascoli Piceno, dove una persona si è tolta la vita così come solo nelle ultime 72 ore hanno fatto altre tre persone, facendo contare dunque 4 suicidi negli ultimi 4 giorni.
Numeri che, al di là delle specificità di ciascun singolo caso, destano enorme preoccupazione: sono 44 infatti, dall'inizio dell'anno, i suicidi avvenuti nelle carceri italiani, in cospicua crescita rispetto ai periodi precedenti.
"Il Garante nazionale - si legge in una nota dell'Ufficio del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale - non intende, come sempre in casi analoghi, porre l’accento sulle motivazioni personali di un gesto spesso imperscrutabile, né su eventuali responsabilità specifiche degli operatori. Piuttosto, anche se consapevole del fatto che il Dap proprio in questo periodo sta affrontando la questione in termini di accentuazione della prevenzione, intende far presente alla collettività l’elevato numero di suicidi in carcere negli ultimi mesi, superiore di ben dieci unità rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, in cui i suicidi furono trentaquattro".
"Tale aumento - afferma il Garante - riguarda anche il numero delle morti per cause da accertare, che lo scorso anno erano dieci, sempre nei primi sette mesi, mentre quest’anno sono diciannove. Tali dati riconfermano la necessità che la detenzione non si traduca in un annientamento della possibilità di speranza di una persona privata della libertà".
"Il Garante nazionale, inoltre - recita la nota - ha constatato che la persona che oggi si è tolta la vita aveva tentato il suicidio almeno sei volte in tre mesi e mezzo, l’ultima volta tre giorni fa. Era stato quindi portato all’Ospedale di San Benedetto del Tronto".
Come abbiamo raccontato nei giorni scorsi, numeri simili, evidenziava il recente rapporto curato da Antigone che a sua volta riprendeva i dati raccolti da Ristretti Orizzonti con il dossier “Morire di carcere”, si sono registrati negli scorsi anni solamente nel 2010 e nel 2011, cioè negli anni caratterizzati da un forte sovraffollamento penitenziario. “Oggi - sottolinea Antigone - i detenuti sono assai meno che allora ma carenze e disagi continuano, impattando con più o meno forza nei percorsi delle persone detenute. Ovviamente ogni caso di suicidio ha una storia a sé, fatta di personali sofferenze e fragilità, ma quando i numeri iniziano a diventare così alti non si può non guardarli con un’ottica di insieme. Come un indicatore di malessere di un sistema che necessita profondi cambiamenti".
La natura strutturale del fenomeno è purtroppo confermata dal confronto con quanto accade fuori dagli istituti di pena. Con 0,67 casi di suicidi ogni 10.000 abitanti, l’Italia è in generale considerato un paese con un tasso di suicidi basso, uno tra i più bassi a livello europeo. Secondo gli ultimi dati del Consiglio d’Europa, l'Italia si colloca invece al decimo posto tra i paesi con il più alto tasso di suicidi in carcere. In carcere l’incidenza del suicidio è 16 volte più alta che fuori.