Ucraina, la Russia invia soldati nel Donbass "come peacekeeper"
Mosca riconosce ufficialmente l'indipendenza delle "repubbliche popolari" di Donetsk e di Lugansk. L'Unione Europea stabilisce nuove sanzioni: "Violazione grave". Di Maio: “Decisione russa da condannare, pronti a riferire in Parlamento”
Il presidente russo Vladimir Putin ha incaricato il ministro della Difesa di inviare truppe russe nel Donbass, regione separatista dell’Ucraina orientale, “con funzione di mantenimento della pace“. Lo riporta il quotidiano Novaja Gazeta spiegando che tale misura è contenuta in due decreti con cui Mosca riconosce ufficialmente l’indipendenza delle “repubbliche popolari” di Donetsk e di Lugansk. Tali entità si sono autoproclamate tali nel 2014 e finora il Cremlino non le aveva mai riconosciute e aveva anche negato ogni sostegno militare ai movimenti separatisti dell’Ucraina orientale.
La situazione nel Donbass
Novaya Gazeta riferisce inoltre che Putin ha chiesto al ministero degli Esteri di avviare relazioni diplomatiche con le rappresentanze politiche di Donetsk e Lugansk. Nel Donbass da venerdì scorso sono scoppiati scontri tra i gruppi armati separatisti filo-russi e l’esercito ucraino sulla scia di settimane di rinnovate tensioni militari al confine con la Russia, che hanno comportato anche la risposta degli Stati Uniti con diverse migliaia di soldati inviati nei Paesi Nato più prossimi al confine russo. Dopo il riconoscimento delle due repubbliche da parte del Cremlino, l’Unione Europea ha stabilito nuove sanzioni sulla Russia, accusata di voler invadere l’Ucraina. Mosca ha denunciato invece la crescente presenza militare americana alle sue frontiere e chiesto, per ragioni di sicurezza, che sia bloccato il processo di annessione dell’Ucraina alla Nato.
Ue: “Il riconoscimento delle repubbliche separatiste è una violazione grave”
“Il riconoscimento delle due repubbliche separatiste in Ucraina è una violazione spudorata del diritto internazionale, dell’integrità territoriale dell’Ucraina e degli accordi di Minsk”. Questa la reazione su Twitter della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, del presidente del Consiglio europeo Charles Michel e dell’Alto Rappresentante Ue Josep Borrell dopo la firma del decreto con cui il presidente russo Vladimir Putin ha riconosciuto l’indipendenza delle repubbliche di Donetsk e Lugansk, le aree più a est del Paese interessate dalle tensioni militari negli ultimi mesi. “L’Unione europea e i suoi alleati reagiranno con unità, fermezza e determinazione in solidarietà dell’Ucraina”, hanno concluso i leader.
Di Maio: “Decisione russa da condannare, pronti a riferire in Parlamento”
“La decisione delle autorità russe di riconoscere le cosiddette Repubbliche separatiste di Lugansk e Donetsk è da condannare in quanto contraria agli accordi di Minsk e costituisce un grave ostacolo nella ricerca di una soluzione diplomatica. L’Italia continua a sostenere l’integrità e la piena sovranità dell’Ucraina nei suoi confini internazionalmente riconosciuti”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio.
Il titolare della Farnesina, che ha risposto alla richiesta di numerose forze politiche italiane assicurando che “il Governo è pronto a riferire in Aula”, ha aggiunto: “L’Italia rivolge un appello a tutte le parti perché si ritorni al tavolo negoziale nei formati appropriati, nella convinzione che iniziative unilaterali allontanano il raggiungimento di condizioni di stabilità e sicurezza nella regione. L’Italia è in costante contatto con i partner europei e atlantici per coordinare la risposta all’annuncio del presidente della Federazione Russa“.
“Sanzioni sono necessarie, Italia convinta di questa strada”
Da Parigi, dove si svolge il Consiglio degli Affari esteri, Di Maio ha ribadito che “daremo l’ok politico alle sanzioni alla Russia. Quello che è avvenuto ieri è inaccettabile. L’Italia è assolutamente convinta nel procedere sulla strada delle sanzioni. Cio che è avvenuto ieri è un gravissimo ostacolo a una soluzione diplomatica di questa crisi”. (DIRE)