"Ti conosco mascherina": a Palermo arriva il Carnevale sociale
Oltre 30 le realtà che partecipano; coinvolti 10 quartieri della città a cui sia aggiunge quest'anno il paese di Partinico. Riutilizzate le mascherine chirurgiche per realizzare i costumi: "Le utilizziamo per travestirci e raccontarci in un modo nuovo"
Ritorna con tutta l'energia di sempre il Carnevale Sociale con le sue sfilate per le strade popolari della città di Palermo ricche di cortei colorati e festosi. Oltre 30 le realtà sociali che partecipano per le strade di 10 quartieri di Palermo, a cui sia aggiunge quest'anno il paese di Partinico. Il tema al centro della manifestazione 2022 sarà "Ti conosco mascherina" che vede il riutilizzo delle tante mascherine chirurgiche in disuso - che erano state date alle scuole - con cui si sono realizzate diverse maschere carnevalesche. Le sfilate si svolgeranno attenendosi alle attuali normative anticovid. Ad animare i cortei saranno gli artisti con i loro musicisti, giocolieri, acrobati e burattinai del collettivo Arte e Martello. Il Cesvop si occuperà in parte di retribuire gli animatori di strada, di finanziare il materiale per realizzare le maschere e di acquistare i coriandoli.
Si inizierà lungo le vie dei quartieri del centro storico Capo e Ballarò il prossimo 24 febbraio, con il raduno alle ore 16 in cattedrale. Si proseguirà per la zona storica di p.zza Kalsa il 25 febbraio con il raduno alle ore 16 davanti alla scuola Ferrara. Il 26 febbraio sarà poi la volta di Borgo Nuovo con il raggruppamento previsto per le ore 10. Sempre lo stesso giorno di sabato 26 si svolgeranno contemporaneamente le sfilate nei quartieri Olivella con raduno alle ore 15:30 presso il centro sociale San Basilio e al Cep, per le ore 15, presso il centro aggregativo San Giovanni Apostolo. Successivamente, domenica 27 febbraio, nel sagrato esterno della Cattedrale, alle ore 11, si svolgeranno i giochi carnevaleschi. Nel pomeriggio, sempre di domenica, questa volta nel paese di Partinico sarà, inoltre in programma la sfilata per le ore 15.
Seguirà poi la volta del popolare centro di Sant'Erasmo il 28 febbraio con il raduno alle ore 16 presso il porticciolo di Sant'Erasmo. Infine, sempre lunedì 28 febbraio, si prosegue pure per il popolare Borgo Vecchio con il raduno dei partecipanti alle ore 16 presso la parrocchia di Santa Lucia. L'ultimo giorno il 1 marzo si svolgerà, invece, dentro lo Zen con i partecipanti che si incontreranno alle ore 16 nel campetto di via Primo Carnera.
"Stiamo uscendo da un lungo periodo in cui le mascherine hanno sicuramente condizionato tutta la nostra vita di relazione - dice Lara Salomone presidente di Handala e coordinatrice del Carnevale Sociale -. Le mascherine sono diventate anche il simbolo del Coronavirus, della protezione dal pericolo di contagio e della paura dell'altro da cui si deve diffidare e distanziarsi. Il senso, allora, che vogliamo dare quest'anno è quello di provare a smontare il simbolo della mascherina, vissuta solo come elemento di protezione, per farla ritornare ad essere mascherina di carnevale e quindi qualcosa che ci permette di stare insieme in maniera leggera e giocosa. Ogni quartiere ha declinato in maniera diversa il messaggio. Per esempio. con la scuola Verga di Ballarò, con le mascherine si sono creati dei supereroi come il simpatico 'Spaccapuzza' che difende l'ambiente e i diritti dei bambini e delle bambine. Ci sono anche i personaggi che fanno trovare il lavoro alle mamme ed ai papà che sono disoccupati. Cerchiamo sempre di portare avanti i temi sociali in maniera ludico creativa anche con delle scenette e dei costumi tutti realizzati da materiale riciclato".
"In questi anni ci è mancato guardarci in faccia, riconoscerci - continua Lara Salomone -. Le espressioni dei nostri volti sono state nascoste dalle mascherine. A carnevale ognuno si copre il viso con una mascherina. Allora utilizziamo le mascherine non per nasconderci, ma per mostrarci, per travestirci e raccontarci in un modo nuovo. In questo modo, torniamo ad essere comunità, a stare insieme, abbattendo la paura e costruendo nuovi modi per condividere e vivere gli spazi della città. Le mascherine chirurgiche antigieniche sono diventate anche costumi da supereroi di pirati coraggiosi che sfidano la paura o da marinai in un mare che non vogliamo inquinato. Continuiamo, quindi, a portare l'arte nelle strade delle periferie".
Serena Termini