Testimoni di luce. Per Francesco "persone come Giovanni Battista, rette, libere e coraggiose, sono figure luminose, affascinanti"

In ogni epoca ci sono uomini e donne di questo genere mandati dal Signore sottolinea il Papa, che si chiede: sappiamo riconoscerli?

Testimoni di luce. Per Francesco "persone come Giovanni Battista, rette, libere e coraggiose, sono figure luminose, affascinanti"

Nel giorno in cui compie 87 anni, la preghiera di Papa Francesco è per la pace, per “i nostri fratelli e sorelle che soffrono per la guerra”. È la guerra, è il terrorismo, afferma, per questo prega il Salmo 46: “Dio fa cessare le guerre…rompe gli archi e spezza le lance”.

Angelus nella terza domenica di Avvento; in piazza San Pietro ci sono i piccoli, i ragazzi con e statuette del Bambino Gesù, l’albero di Natale svetta tra la folla e nelle strade, nei negozi, addobbi e luci parlano della festa che vivremo tra una settimana.

Festa che deve rafforzare “l’impegno per aprire strade di pace” nei paesi che nel mondo vivono tempi di guerra: in Ucraina, in Israele, in Palestina. “Continuo a ricevere da Gaza notizie molto gravi e dolorose” afferma il Papa: “civili inermi sono oggetto di bombardamenti e spari. E questo è avvenuto persino all’interno del complesso parrocchiale della Santa Famiglia, dove non ci sono terroristi, ma famiglie, bambini, persone malate e con disabilità, suore”. Ricorda i nomi delle due donne uccise, altri sono stati feriti “dai tiratori scelti mentre andavano in bagno; ricorda ancora che è stata danneggiata la casa delle suore di Madre Teresa e colpito il loro generatore: “qualcuno dice è il terrorismo, è la guerra. Sì, è la guerra, è il terrorismo”.

È con questi pensieri, con le immagini che ci giungono dai luoghi di guerra, che dobbiamo avvicinarci alla festa sapendo che questo tempo di attesa non è fatto solo di acquisti, luci e doni; una festa che ha un festeggiato che ha sempre parlato di pace. Poco distante da noi c’è un mondo che soffre, che piange le ferite dei conflitti. Così Francesco chiede di pregare “davanti al presepio per i bambini che vivranno un Natale difficile, nei luoghi di guerra, nei campi-profughi, in situazioni di grande miseria”.

Le letture di questa domenica ci portano ancora una volta sulle rive del Giordano dove troviamo Giovanni Battista “la voce di uno che grida nel deserto”; voce, come leggiamo in Isaia, che si rivolge ad una comunità provata, una città dove molti sono i poveri e i sofferenti, e che si leva per portare il “lieto annuncio ai miseri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertà degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri”.

Uomo straordinario Giovanni Battista, afferma il Papa, “la gente accorre a ascoltarlo” perché la sua testimonianza “passa attraverso la schiettezza del linguaggio, l’onestà del comportamento, l’austerità della vita. Tutto questo lo rende diverso da altri personaggi famosi e potenti del tempo, che invece investivano molto sull’apparenza”. Come dire, non si è lasciato travolgere dal successo, dalla fama che cresceva attorno a lui. È rimasto sé stesso e non ha minimamente pensato di rubare la scena, di farsi passare per un profeta, per il messia. È rimasto un testimone, una voce, appunto, che grida nel deserto.

Per Francesco “persone come lui, rette, libere e coraggiose, sono figure luminose, affascinanti: ci stimolano ad elevarci dalla mediocrità e ad essere a nostra volta modelli di vita buona per gli altri”.

In ogni epoca ci sono uomini e donne di questo genere mandati dal Signore sottolinea il Papa, che si chiede: sappiamo riconoscerli? “Cerchiamo di imparare dalla loro testimonianza, mettendoci anche in discussione? Oppure ci lasciamo incantare dai personaggi alla moda? E andiamo in atteggiamenti superficiali”. Giovanni invece è luminoso in quanto testimonia la luce che è Gesù, ricorda Papa Francesco; ci insegna due cose: “che da soli non ci possiamo salvare, solo in Dio troviamo la luce della vita. E, secondo, che ciascuno di noi, con il servizio, la coerenza, l’umiltà, con la testimonianza della vita – e sempre con la grazia di Dio – può essere una lampada che risplende e aiutare gli altri a trovare la via per incontrare Gesù”.

Testimone come il cardinale Eduardo Pironio che sabato è stato beatificato nel Santuario di Nostra Signora di Lujan, in Argentina: “pastore umile e zelante, testimone della speranza, difensore dei poveri”, lo definisce Francesco, “il suo esempio ci aiuti a essere chiesa in uscita, che si fa compagna di strada di tutti specialmente dei più deboli”

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Fonte: Sir