«Spalanchiamo i nostri cuori per trasformare il mondo». La lettera del vescovo Claudio alle comunità nella festa di san Benedetto, patrono d'Europa
«Abbiamo bisogno di cristiani consapevoli che un legame di fraternità li lega a ogni persona. Ci è chiesto il coraggio della verità evangelica, che aiuta ad aprire nuove frontiere». «San Benedetto aiuti l'Europa a fare scelte coraggiose». Un forte invito a dare il proprio contributo, personale e comunitario, per costruire comunità di pace invece di chiudersi dentro confini densi di sterili paure
Carissimi fratelli e sorelle, vi scrivo in occasione della festa di san Benedetto, patrono d’Europa, con senso di amicizia e di riconoscenza verso le comunità benedettine presenti e attive nella nostra Diocesi e memore della provvidenziale opera dei benedettini per lo sviluppo e l’evangelizzazione delle nostre terre.
Durante il tempo estivo può essere più facile sostare e, come il nostro Creatore, possiamo fermarci a contemplare il nostro operato e scoprirne la bontà. Nell’alternanza dell’ora et labora liberiamo il nostro fare dall’affanno e il nostro sostare dall’ozio. Ci regaliamo così spazi per restituire alle nostre scelte e ai nostri pensieri, sia personali che comunitari, l’ampiezza della speranza e la pregnanza della carità. Ci permettiamo di abitare la pace dei nostri cuori e di rendere dimore di pace le nostre comunità. Dio ci dona sempre la fantasia e il coraggio necessari ad aprirci con bontà alla storia, persino quando alle nostre forze pare impossibile e la realtà ci spaventa.
Carissimi, desidero condividervi il mio dolore nel sentire come la barbarie di linguaggio e di atteggiamenti verso i poveri che cercano approdo nelle nostre terre e verso quanti prestano soccorso, nonché la legittimazione all’annullamento dei diritti umani, contaminino, spesso, i pensieri e i sentimenti nostri e delle nostre comunità.
Come san Benedetto partì dalla conversione del cuore e poi costruì monasteri, che divennero nel tempo quello che papa Francesco definisce «culla della rinascita umana, culturale, religiosa e anche economica del continente», così noi, entrando nella verità del nostro cuore possiamo trovare la forza di vivere nella pace e costruire comunità di pace.
C’è bisogno di uomini e donne di pace, di cristiani consapevoli che un legame di fraternità li lega a ogni persona e un legame d’amore privilegiato li lega a Cristo: ogni volta che sfamano, dissetano, vestono, curano, accolgono i suoi fratelli più piccoli, lo fanno a lui. Spalanchiamo le nostre menti e i nostri cuori, e amiamo! Spalanchiamo le nostre comunità al discernimento dell’oggi, che interpella il nostro essere testimoni dell’Amore.
Questo tempo ci chiede il coraggio della verità evangelica, che ci aiuta ad aprire nuove frontiere per gestire la complessità e ci evita di acconsentire a meschinità oltraggiose della dignità, che ci rinserrano dentro confini densi di sterili paure.
Nella celebrazione della festa di san Benedetto, patrono della nostra Europa e volgendo lo sguardo all’incontro di riflessione e spiritualità "Mediterraneo frontiera di pace" che, nel febbraio prossimo, riunirà a Bari tutte le Chiese che si affacciano sul nostro mare desidero sollecitare le nostre coscienze e gli animi delle nostre comunità affinché anche la nostra Chiesa di Padova offra il suo contributo a sostegno dei vari popoli per rinnovare lo sviluppo sociale, a trasformare gli assetti di ingiustizia e inequità e a promuovere un’azione di pace comune.
Preghiamo san Benedetto affinché aiuti l’Europa a fare scelte coraggiose di solidarietà, di accoglienza e di inclusione e affinché in ciascuno di noi cresca il desiderio di comprendere in modo sapiente quanto stiamo vivendo, per imparare a farci carico dei fenomeni mondiali a partire dai nostri piccoli comportamenti quotidiani e a perseverare nell’opera di comunione e fraternità verso ogni fratello e ogni popolo che ci tende la mano.
+ Claudio Cipolla vescovo di Padova