Sfide quotidiane. Nuova terra di missione. Parlano i giovani di The Economy of Francesco
La condivisione, il mettersi in gioco, l’agire secondo giustizia sono atteggiamenti che a volte giovano più a noi stessi che al prossimo. Oggi, spesso, si riconduce tutto alla competitività e alla legge del più forte, escludendo così una fascia importante della popolazione e ci si limita a considerare l’essere umano, come un bene di consumo, che si può usare e gettare.
In un mondo con tante contraddizioni, anche nella vita sociale ed economica, le scelte di ogni uomo hanno un impatto sulla vita di tutti. Per cambiare l’economia, dobbiamo partire da noi stessi e dal nostro quotidiano, dall’“essere responsabili” delle nostre azioni. Spesso ci sono situazioni in cui sembra semplice giudicare benedetta o maledetta l’economia, ma non esiste il giudizio facile; le situazioni sono più complicate di quello che sembrano. Quello che possiamo fare è darci dei criteri, semplici, per analizzare e provare a scegliere in modo responsabile.
L’economia è benedetta quando il mio diritto alla realizzazione e al benessere materiale ha lo stesso valore di quello dell’altro. Anzi l’altro viene prima, come nella lavanda dei piedi. L’economia è benedetta quando il mio diritto a ricevere un pacco comodamente a casa, non lede il diritto al lavoro dignitoso delle persone e permette a un papà o a una mamma di trovare dei momenti per la famiglia. L’economia è benedetta quando non subordina l’assunzione di una donna al suo sogno di avere figli.
Certamente molte scelte sono difficili, perché rispondono a criteri che, nella loro applicazione, portano a scelte divergenti. Possiamo cercare un equilibrio tra di essi, cercare di “tenere tutto insieme”, di dare delle priorità alle nostre decisioni (come lavoratori, come imprenditori, come consumatori, come educatori,…). Ci sarà però un momento in cui non sarà possibile trovare un compromesso. Starà a noi, allora, scegliere tra un’azione che genera un “grazie” e una che provoca sofferenza. Il contesto gioca un ruolo importantissimo e sicuramente, oggi, in Italia, molte scelte non sono tra un bene e un male ma tra il mio bene e il tuo bene. Questo rende tutto più complesso, apparentemente sfidante; richiede più coraggio, più desiderio bruciante di vincere le ingiustizie. È utile ripensare agli aspetti della responsabilità, a livello di comunità, per capire come il contributo di un comportamento virtuoso ed etico, da parte di ogni attore del sistema socio economico, possa diventare la chiave per costruire davvero sentieri di felicità condivisa verso un’economia benedetta. Questa è terra di missione per il cristiano: tante scelte coraggiose possono essere fatte nella quotidianità, faranno bene a noi e genereranno dei “grazie”. In molti casi potrebbero essere contagiose, tanto da costruire pian piano un’economia benedetta.
Martina Lucrezia Pellegatti, Paolo Pizzato e i giovani padovani di The economy of Francesco