Opera Don Orione: “Arrivati 291 profughi ucraini, tra cui persone cieche e con altre disabilità”

Un primo bilancio dell’accoglienza in Italia e il racconto di don Moreno Cattelan, in servizio a Leopoli. “Le scene di migliaia di persone in fuga, che voi vedete alla televisione, noi le vediamo in diretta, ogni giorno e ogni notte

Opera Don Orione: “Arrivati 291 profughi ucraini, tra cui persone cieche e con altre disabilità”

“La vita nella missione di Kiev, come a L’viv, è completamente cambiata il giorno 24 febbraio 2022. Quando verso le 4.30 del mattino ho sentito il tonfo delle bombe cadute sull’aeroporto militare, che dista una quindicina di chilometri da casa nostra, non ho avuto dubbi: ‘Siamo in guerra’ mi son detto. Quanto avvenuto in questi incredibili giorni lo sapete bene”. Don Moreno Cattelan, sacerdote dell’Opera Don Orione, parla dell’attività missionaria in Ucraina dopo lo scoppio del conflitto. Insieme a don Egidio Montanari prestano servizio a Leopoli, che dista circa 70 chilometro dal confine con la Polonia.

“Ci stiamo prodigando notte e giorno sul fronte della carità. A L’viv operiamo su due direttrici. La prima consiste nell’accoglienza dei profughi mettendo a disposizione una trentina di posti letto riservati in modo particolare alle mamme con bambini piccoli o alle persone con disabilità. A chi desidera lasciare il Paese diamo la possibilità di raggiungere uno dei centri di accoglienza che la Congregazione ha attivato in Italia”, racconta don Moreno sul sito dell’Opera Don Orione.

“Le scene di migliaia di persone in fuga, che voi vedete alla televisione, noi le vediamo in diretta, ogni giorno, ogni notte quando qualcuno arriva all’improvviso con la disperazione nel volto, la stanchezza di tre/quattro giorni di viaggio. Torna un abbozzo di sorriso ed esprimono il loro grazie grande quando si vedono protetti in una casa dove c’è un letto, un pezzo di pane e altre persone arrivate nelle loro stesse condizioni che  si fanno in quattro per alleviare la paura e il dolore portati assieme alle quattro cose raccolte in fretta e poste nell’improvvisata valigia”.

A oggi le strutture dell’Opera Don Orione in Italia, e altre che ci sono state messe a disposizione, stanno “ospitando 291 profughi: tra questi ci sono anche persone non vedenti e con altre disabilità”, comunica don Giovanni Carollo, direttore della Provincia Madre della Divina Provvidenza, impegnato a coordinare le varie attività di accoglienza. “Inoltre, sono circa un centinaio i profughi che siamo andati a prendere alla frontiera e che hanno trovato una sistemazione presso amici o parenti, oltre ad alcuni bambini oncologici, autistici e disabili portati negli ospedali di Trieste e Udine”.

“Tantissime persone hanno voluto aiutare: dai generi di prima necessità al proprio tempo e i propri mezzi, dando la disponibilità a recarsi fisicamente al confine ucraino con Romania, Polonia o Ungheria per recuperare i profughi diretti verso l’Italia. Nel frattempo – ricorda don Carollo –, proseguono anche le raccolte fondi, di viveri e medicinali. Per questi ultimi due occorre fare riferimento ai centri di Roma (Monte Mario), Bergamo e Genova”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)