Oncologia. Rugge (RTV) alla guida dei registri tumori italiani. Zaia: "Riconoscimento di qualità, orgoglio e gratitudine per il lavoro di tutti"
“Quando un sistema sanitario riceve un riconoscimento di qualità in oncologia è sempre un momento di particolare soddisfazione, perché significa che sta facendo bene nella lotta al male più temuto. Grazie al Prof. Rugge per aver rilanciato il Registro Tumori del Veneto, oggi il più grande Registro regionale d’Italia, e complimenti per la nomina alla guida dell’Associazione Italiana Registri Tumori – AIRTUM, che è meritata e corretta”.
Lo sottolinea il Presidente della Regione del Veneto, rivolgendo al prof. Massimo Rugge, Direttore del Registro Tumori del Veneto-RTV e docente di Anatomia Patologica all’Università di Padova, il suo apprezzamento per la nomina ai vertici dell’Associazione Nazionale del settore, che riunisce 46 Centri, solo alcuni dei quali di valenza territoriale regionale.
“Il nostro Registro Tumori – aggiunge il Governatore – non è solo efficiente, avendo raggiunto in pochi anni il 100% di copertura dei circa 5 milioni di veneti, ma è diventato anche un vero e proprio modello nazionale di registrazione dei dati, grazie alla solidità dell’informazione ricevuta dalla Rete Oncologica Veneta e alle capacità valutative del team di Rugge. Nella grande squadra che lotta contro il cancro – dice il Presidente della Regione – il Registro è un braccio informativo fondamentale sia per indirizzare la prevenzione, sia per supportare gli aspetti terapeutici. Conoscere il nemico è il primo presupposto per poterlo battere”.
A proposito di conoscenza del nemico-tumore, il Registro del Veneto raccoglie ed elabora miriadi di dati, che consentono di avere un monitoraggio approfondito della situazione.
Grazie al lavoro di RTV, è stato ad esempio possibile escludere una maggiore incidenza di alcuni tipi di tumore nei residenti delle aree interessate dall’inquinamento da Pfas, e si conosce il peso di ogni singola neoplasia sulla salute delle persone.
Ad esempio, tra gli uomini, la frequenza maggiore è quella del cancro alla prostata, con 3.394 casi l’anno (il 21% del totale); seguono il polmone (1.960 casi l’anno pari al 12,1% del totale); il colon retto e ano (1.923 casi l’anno pari all’11,9%); la vescica (1.157 casi l’anno pari al 7,2%); il rene e le vie urinarie (749 casi l’anno pari al 4,6%). Tra le donne, con 4.701 casi l’anno pari al 31,8% del totale, il più diffuso è il tumore al seno, seguito dal colon retto e ano (1.629 casi pari all’11%); dal polmone (883 casi pari al 6%); dalla tiroide (815 casi pari al 5,5%); dal melanoma cutaneo (622 casi pari al 4,2%).
La sommatoria tra maschi e femmine indica nella mammella la neoplasia più diffusa, con 4.734 casi l’anno, pari al 15,3% del totale; poi c’è il colon retto ano (3.552 casi pari all’11,5%); la prostata (3.394 casi pari all’11%); il polmone (2.843 cassi pari al 9,2%); la vescica (1.475 casi pari al 4,8%).