Ministero antico e nuovo dell’annuncio
La sfida di coordinare e promuovere chiunque operi nell’ambito dell’iniziazione cristiana
Il 10 maggio 2021 papa Francesco firmava Antiquum ministerium, lettera apostolica con la quale istituiva il ministero del catechista. È significativo l’inizio di questo breve documento: «Il ministero di catechista nella Chiesa è molto antico». Per questo, quando il Sinodo diocesano ha affrontato il tema dei ministeri battesimali, in realtà per noi non è risuonata come una novità assoluta. «Le persone chiamate ai ministeri battesimali coordinano e promuovono gli ambiti essenziali della vita della Chiesa e della sua missione», scrive il vescovo Claudio nella lettera post-sinodale Ripartiamo da Cana. Fatte le dovute eccezioni, possiamo dire con serenità che in ogni parrocchia della nostra Diocesi ci sono catechiste, una referente parrocchiale, una coordinatrice vicariale che hanno proprio l’incarico di coordinare e promuovere la catechesi. Uso il plurale femminile perché le donne sono la maggioranza! Il percorso che sarà per noi più stimolante non è dunque quello di “reperire” catechisti/accompagnatori (attività sempre faticosa, ma non nuova); è piuttosto quando il vescovo continua dicendo che «l’azione pastorale non dipende più totalmente dalla disponibilità e generosità del parroco o di qualcuno da lui incaricato ma si configura come una responsabilità plurale condivisa. Per questo è preferibile avviare l’azione in èquipe, così da evitare sia la settorializzazione della pastorale sia i personalismi». Questa per noi è la sfida: imparare a coordinarci con le altre realtà parrocchiali e diocesane, con gli altri servizi o ministeri; perché tanto l’annuncio quanto l’iniziazione cristiana non sono appannaggio della catechesi, ma compito dell’intera comunità.