Minacce di morte: attivisti, accademici e avvocati denunciano l'Uruguay
Si sono rivolti alla Commissione Interamericana sui Diritti Umani (Cidh) perché il paese non avrebbe portato avanti indagini sulle minacce di morte ricevute nel 2017. Tra loro la ricercatrice italiana dell’Università di Oxford, Francesca Lessa
Francesca Lessa, ricercatrice italiana dell’Università di Oxford, insieme ad altre 12 persone, ha deciso di denunciare l’Uruguay alla Commissione Interamericana sui Diritti Umani (Cidh). Il Paese, secondo il gruppo, sarebbe colpevole di non aver portato avanti indagini sulle minacce di morte ricevute nel 2017 da parte di un commando militare di estrema destra e legate alla loro attività per la ricerca della verità su quanto accaduto durante il cosiddetto Piano Condor. Il gruppo che si è rivolto all’organizzazione internazionale è composto soprattutto da attivisti, accademici e avvocati.
Le minacce. Nel febbraio di due anni fa Jorge Diaz, procuratore uruguayano, è stato minacciato di morte con una mail piuttosto inquietante: "Il suicidio del generale Barneix non resterà impunito. Non accetteremo più alcun suicidio a causa di processi iniqui. Per ogni suicidio, d’ora in poi, ne uccideremo tre scelti casualmente dalla lista qui sotto». La missiva era firmata dal Comando Barneix, un gruppo di estrema destra messo in piedi da persone legate alla dittatura uruguaiana e che si rifà al generale Pedro Barneix, uccisosi nel 2015 dopo la condanna per l’omicidio di un attivista di sinistra risalente a 41 anni prima.
In pericolo. Oltre alla ricercatrice italiana e a Jorge Diaz, nella lista delle persone in pericolo erano indicate altre undici persone. Di queste, nove sono dell’Uruguay: il ministro della Difesa Jorge Menendez; la direttrice dell’Istituto per i diritti umani Mirtha Guianze; l’ex viceministro degli Esteri Maria Belela Herrera; gli avvocati Juan Errandonea, Juan Fagundez, Oscar Goldaracena, Pablo Chargoñía, Federico Alvarez Petraglia e Hebe Martinez Burlé. Completano l’elenco un giurista francese, Louis Joinet, e Jair Krischke, presidente del brasiliano Movimento di giustizia e diritti umani. Tutti personaggi noti, in un modo o nell’altro, per le loro attività di ricerca di giustizia e verità collegate al Piano Condor.
Il contesto. Quello che è passato alla storia come Plan Condor (o Piano Condor) è una sorta di rete, organizzata e sostenuta dalla Cia, che ha legato i dittatori sudamericani negli anni ’70. In particolare, hanno partecipato a questa struttura criminale, che mirava a prendere e far sparire chi contestava il sistema, Paraguay, Perù, Bolivia, Argentina, Uruguay, Cile e Brasile.
Il commento della Cidh. La Commissione interamericana ha già emesso un comunicato chiedendo all’Uruguay di fare le indagini necessarie. «Non è comune che rilascino in così breve tempo un comunicato stampa su una denuncia ricevuta. Questo sottolinea la preoccupante situazione», ha commentato la ricercatrice italiana a Osservatorio Diritti.