La morte alla luce della fede. A Villa Immacolata si parla di lutto
Si terrà sabato prossimo, 9 novembre, a Villa Immacolata di Torreglia, un incontro dedicato all'elaborazione del lutto. I partecipanti saranno accompagnati da don Giuseppe Toffanello, docente di teologia dogmatica alla facoltà teologica del Triveneto.
Il lutto porta via davvero la vita? Quante persone cercano una risposta! Alcune di loro si incontrano sabato 9 novembre, dalle 9 alle 16, a villa Immacolata. «È un incontro che proponiamo da qualche anno, collegato alla festa dei santi e dei defunti – spiega don Federico Giacomin, direttore di villa Immacolata – e ha l’obiettivo di prendere in mano la realtà delicata della morte. Per farlo, ci vogliono parole per confortare e per togliere lo sguardo cupo sulla morte. Parlandone ai Tessalonicesi, san Paolo dice: “Confortatevi con queste parole”. Ho chiesto quindi a don Giuseppe Toffanello di accompagnare i partecipanti. Mi sono rivolto a lui perché è una persona delicata e sapiente: due prerogative che aiutano le persone ad aprirsi su questa realtà. E a guardare la morte, attraverso le sacre scritture, non più come una vincitrice, ma come una sconfitta nel passaggio verso la resurrezione».
Don Giuseppe Toffanello è docente di teologia dogmatica alla Facoltà teologica del Triveneto a Padova. Per lui l’accompagnamento è una vocazione: «Il lutto genera emozioni confuse – osserva – Le persone sentono il desiderio di parlarne, ma non trovano qualcuno con cui aprirsi. Incontrare persone che hanno vissuto la stessa esperienza può far bene. Quello che cerchiamo, più che una risposta, è uno sguardo sulla propria fede. È una prospettiva che non si impone, ma può essere una testimonianza di verità. Per qualcuno, può essere la scoperta di altre dimensioni, che il nostro attaccamento alla vita ci impedisce di vedere».
All’inizio dell’incontro, don Giuseppe invita i presenti a presentarsi e a dire cosa si aspettano. Poi si passa alla lettura di qualche brano del Nuovo testamento, legato in particolare all’annuncio della resurrezione di Gesù. «Le persone raccontano qualcosa di se stesse, senza che nessuno intervenga a dare risposte. Non è un dibattito. È il tentativo di ascoltare come le cose in cui crediamo ci aiutino a capire quelle che stiamo vivendo e come il dolore ci separi da un sacco di cose. Ascoltando il Nuovo testamento le persone provano a rivivere il loro lutto partendo da quello che Gesù stesso ha vissuto, per ritrovare il senso della vita della persona persa».