La guerra interpella la coscienza. Sì alla pace, ma il debole va protetto e curato

Caro direttore, sono per me giorni di angoscia, nel rendermi conto che la mia e le nostre vite e il mondo come lo conosciamo sono fondati su equilibri così precari, che hanno consentito a noi europei di vivere in pace e prosperità e che, mutando repentinamente, ci stanno obbligando a confrontarci con decisioni che mai avremmo ritenuto immaginabili.

La guerra interpella la coscienza. Sì alla pace, ma il debole va protetto e curato