La domenica del Coronavirus. Vo' zona rossa, ma in tanti Comuni vietate manifestazioni, eventi sportivi e messe
Una domenica iniziata nel segno della massima prudenza in molti Comuni del Padovano. Dopo le prescrizioni della Regione Veneto e del Governo, tra cui il divieto per i cittadini di Vo’ di lasciare il loro Comune, in tanti paesi, specie tra Colli Euganei e la Bassa Padovana, i sindaci hanno scelto la via della massima prudenza, vietando ogni manifestazione pubblica – cerimonie religiose comprese.
Oltre a Vo’, celebrazioni sospese a Cervarese Santa Croce, Solesino, Conselve, Monselice, Cinto Euganeo, Lozzo Atestino, Rovolon, Teolo, Galzignano Terme e Valsanzibio.
In una nota firmata dal vicario generale della diocesi di Padova don Giuliano Zatti, la Chiesa Padovana sabato 22 febbraio ha comunicato che i parroci, nelle comunità raggiunte da provvedimenti simili a quelli adottati a Vo’, si sarebbero attenuti alle disposizioni delle Ordinanze comunali, tenendo anche chiuse le chiese e sospendendo le celebrazioni.
«I fedeli ivi residenti – specificava la nota – sono dispensati dal precetto di partecipare alla Santa Messa e si raccomanda loro, personalmente o in famiglia, di dedicare un tempo adeguato alla preghiera».
E così alcuni parroci, come don Tommaso Beltramelli, parroco moderatore dell’Unità Pastorale di Baone, hanno affidato ai social le letture del giorno e pensieri per aiutare la preghiera dei loro fedeli.
Permangono in tutte le altre comunità, nelle quali quasi sempre sono state sospese dai sindaci manifestazioni come feste di carnevale, rassegne teatrali e – per volontà del Governo – ogni sorta di manifestazione sportiva, le principali attenzioni sanitarie, quali la distribuzione dell’Eucaristia sulla mano e l’assenza dello scambio di pace.