La Fisp continua a decentrare. Fino al 1° settembre si possono attivare gruppi locali
“Il valore del poliedro” è il tema dell’edizione 2021 della scuola di Formazione all’impegno sociale e politico. Fino al 1° settembre si possono attivare gruppi locali. Ecco alcune esperienze
Si è concluso da alcune settimane un anno di grandi rivoluzioni per la Fisp, la scuola di Formazione all’impegno sociale e politico della Diocesi di Padova, migrata per la prima volta in digitale per superare la difficile stagione della pandemia. Un’esperienza che verrà ripetuta anche il prossimo anno – quella degli incontri a distanza – capace di dare buoni frutti azzerando le distanze e portando all’attivazione di gruppi di partecipanti a livello comunitario in tutto il territorio diocesano.
«Mi sono iscritto alla Fisp da sacerdote – spiega don Raffaele Coccato, parroco moderatore dell’unità pastorale di Agna – per accrescere la mia conoscenza sui temi più attuali e stimolare altre adesioni. Il fatto, poi, che all’interno dei gruppi ci fosse un parroco ha aiutato, secondo me, a vedere determinate dinamiche da un punto di vista che non va dimenticato in questo genere di iniziative e io, personalmente, ho ascoltato con interesse il punto di vista dei laici, componente particolarmente attiva all’interno delle varie comunità. Poter assistere agli incontri via Zoom ha poi favorito la partecipazione di quanti non sempre possono raggiungere la città».
“Il valore del poliedro” è il tema dell’edizione 2021 della Fisp, strutturata in tre moduli e undici incontri equamente divisi fra on line il lunedì sera e laboratori applicativi in presenza il sabato pomeriggio. Perno del percorso saranno anche nella prossima edizione i gruppi locali che, attivabili fino al 1° settembre (info: fispadova.it), hanno la possibilità di organizzarsi con dei facilitatori per seguire insieme anche le lezioni a distanza.
«Per me è stata una prima esperienza, ma di grande crescita personale – spiega Alessio Tomasin, conselvano e laureato in scienze politiche – e anche gli altri membri del gruppo di cui ero facilitatore si sono detti soddisfatti. Anche noi facilitatori abbiamo la possibilità di apprendere cose nuove e poi, confrontandoci, usciamo dal percorso con una visione più ampia di quella con cui abbiamo cominciato».
La Fisp è per sua natura un ponte, un’opportunità di dialogo fra territori e generazioni che accettano di mettersi in gioco e in discussione. «Il nostro gruppo giovani ha “origini” lontane: è nato prima che i partecipanti celebrassero la cresima e ora sono al primo anno di università – racconta Matteo Munari di Gallio – In questi anni si sono molto uniti e la Fisp è stata solo l’ultima esperienza in ordine di tempo, promossa per farli crescere da un punto di vista sociale e con l’obiettivo di interessarli a un contesto civico, non solo parrocchiale. I nostri giovani hanno le carte in regola, un domani, per essere non solo “bravi ragazzi” ma bravi amministratori». Obiettivo dichiarato del prossimo anno, “centrato” sulla Fratelli tutti.