Il santo che fa allargare il cuore. Tra le comunità in festa per san Martino, da Piove di Sacco a Ronchi di Casalserugo e Campo San Martino
Tanti paesi e comunità parrocchiali si ritrovano per la festa di san Martino, intrecciando fede e antiche tradizioni contadine. Tra le comunità intitolate al vescovo di Tours sono in festa Piove di Sacco, Ronchi di Casalserugo e Campo San Martino. Anche Montà, pur essendo intitolata a san Bartolomeo, sceglie di festeggiarlo per avviare l'anno pastorale.
Un soldato a cavallo che taglia con la spada il suo mantello per donarlo a un mendicante. Questa è l’iconografia più nota di san Martino, che fotografa l’episodio maggiormente conosciuto della sua storia di uomo nato da genitori pagani, chiamato ancora adolescente al servizio dell’esercito francese e divenuto vescovo di Tours dopo la conversione al cristianesimo.
Il giorno di san Martino, l’11 novembre, è per molti veneti un’importante ricorrenza che unisce liturgie cristiane a tradizioni contadine. Nei vigneti, infatti, in questo periodo dell’anno si aprono le botti per i primi assaggi del vino novello (da qui il detto: «A San Martino ogni mosto diventa vino») e anticamente, proprio in questo giorno, si traslocava, si rinnovavano i contratti agricoli e si tenevano grandi fiere di bestiame.
Anche nel territorio diocesano sono molte le parrocchie e i paesi sotto la protezione del santo vescovo di Tours: a Piove di Sacco, ad esempio, la tradizione della fiera franca si mantiene inalterata negli anni. L’11 novembre, infatti, fin dalle prime ore del giorno gli ambulanti si posizionano lungo le vie del centro storico e una folla di gente arriva da ogni dove in città.
«È interessante notare – spiega don Massimo Draghi, parroco del Duomo di Piove di Sacco – come san Martino non è soltanto il patrono della nostra comunità cristiana, ma è il santo di tutta la città. È una figura capace di mettere insieme la realtà religiosa con quella civile. Questo ci allena a non fermarci dentro i nostri confini religiosi, ma a guardare oltre per scoprire quei valori che per il bene comune uniscono tutti: cristiani e laici».
Ogni anno durante la celebrazione eucaristica in onore del patrono questa condivisione di valori si rende manifesta con il “rito dei carrelli”: ogni gruppo (o associazione) attivo in parrocchia porta all’altare un carrello pieno di generi alimentari, che vengono donati alla Caritas perché li distribuisca a chi è povero. Anche quest’anno, domenica 10 novembre alle 10.30, il rito si rinnova e il primo carrello viene portato dal sindaco Davide Gianella. «Abbiamo invitato a celebrare l’eucarestia – prosegue mons. Draghi – don Ferdinando Capovilla, parroco del quartiere Cita di Marghera, un luogo crocevia di persone provenienti da luoghi diversi dove asccoglienza e integrazione sono di casa. Nel 2018, invece, è stato nostro ospite don Luca Facco, direttore della Caritas diocesana, che ci ha dato una lettura diversa di san Martino: non l’uomo che divide il suo mantello con il prossimo, ma che lo allarga per condividerlo in un abbraccio di vicinanza con chi ha bisogno».
La condivisione con il prossimo è un sentimento che caratterizza anche la comunità di Ronchi di Casalserugo che per san Martino è in festa fino al 17 novembre.
«Noi siamo una frazione del comune – spiega il parroco don Giorgio Bozza – una periferia e, come dice l’architetto Renzo Piano, la bellezza di questi luoghi marginali è nella loro capacità di essere accoglienti e solidali. Tutto questo richiede gesti coraggiosi e rischiosi, ma solo così si possono aprire nuove vie per incontrare Gesù attraverso l’altro».
Ogni anno la comunità parrocchiale, grazie alla festa, contribuisce a un progetto per aiutare chi è in difficoltà. Quest’anno si è deciso di sostenere la realizzazione del nuovo centro parrocchiale di Casalserugo a cui sarà devoluto il ricavato della serata di mercoledì 13 in cui sarà presentato il libro Frumento, fatica e gioia. Amicizia e solidarietà di Ignazio Canesso.
Oltre alla messa solenne di domenica 10 alle 10.30 animata dal coro parrocchiale a Ronchi lunedì 11 novembre sono invitati a partecipare alla celebrazione delle 18.30 tutti i ragazzi che nel 2009 hanno ricevuto la loro prima comunione per festeggiare insieme questo decennale.
Anche la comunità di Montà, pur essendo intitolata a san Bartolomeo, domenica 10 ha deciso di fare festa per san Martino con un momento di preghiera e convivialità per chiedere l’aiuto del Signore per le attività del nuovo anno pastorale. Alle 10.30 si celebra la messa per la comunità, seguita da una breve comunicazione sulle attività di catechesi e dal pranzo insieme alle 12.30. Alle 14.30 vengono aperte le “Botteghe dei ragazzi”: cuoieria, traforo, bolle di sapone, candele, trucca bimbi; alle 15.30 i ragazzi di seconda media propongono un gioco a tutti. Inoltre castagne per tutti e vino torbiolino, torte delle mamme e fuoco di San Martino.
Nella parrocchia di Campo San Martino la festa del patrono dà inizio all’anno pastorale. Il coro parrocchiale e i bambini della scuola dell’infanzia animano la messa di domenica 10 novembre alle 10.30 e a seguire il pranzo comunitario e la vendita dei dolci di san Martino preparati dalle mani esperte delle volontarie per sostenere la scuola dell’infanzia parrocchiale.