Gmg di Panama. È festa per tutti, anche per chi sta a casa
Si attendo circa 300mila giovani, di questi 900 sono italiani e un terzo provengono dalle diocesi del Triveneto. Da Padova ci sono 44 persone di diverse parrocchie cui si sono unite anche diocesi vicine e 42 da Campagnola. Sono i numeri della Gmg, la Giornata Mondiale della Gioventù che quest’anno si tiene a Panama dal 22 al 27 gennaio. In diocesi sono molti i vicariati, le parrocchie e i gruppi giovani che si sono organizzati per ritrovarsi e seguire la veglia trasmessa da TV2000 alle 2 di notte.
A Panama si attendono circa 300 mila giovani. 900 sono italiani e un terzo provengono dalle diocesi del Triveneto. Da Padova ci sono 44 persone di diverse parrocchie, cui si sono unite anche diocesi vicine, e 42 da Campagnola. Sono i numeri della Giornata mondiale della gioventù, che quest’anno si tiene dal 22 al 27 gennaio. Ma entusiasmo e forti emozioni, gioia di stare insieme e pregare con papa Francesco saranno vissuti anche da molti giovani che partecipano all’evento… restando a casa. «Sì, si può fare – afferma con entusiasmo Michela Fin, animatrice di un gruppo giovani nell’unità pastorale di Borgo Veneto, nella Bassa Padovana – ed è quello che faremo noi, così come ci suggerisce la nostra Diocesi. Saremo in contatto con i tanti giovani che partecipano all’evento. Condivideremo dei momenti fra di noi, per sentirci più vicini a loro. Sentiremo le loro emozioni, ricordando la Giornata della gioventù di Cracovia. Seguiremo la veglia a Panama, vivendola nella nostra parrocchia».
Sono una quarantina i ragazzi di Borgo Veneto con sei animatori, ma in diocesi sono molti i vicariati, le parrocchie e i gruppi giovani che si sono organizzati per ritrovarsi e seguire la veglia trasmessa da TV2000 nella notte tra il 26 e 27 gennaio (alle 2). Nel vicariato di Conselve, dal 24 al 27 gennaio c’è una settimana di fraternità per vivere insieme momenti quotidiani, dal lavoro allo studio, dai pasti alla preghiera, e momenti speciali come la “Gmg live”. Piove di Sacco invece condivide l’esperienza con i 14 giovani presenti a Panama.
Nell’unità pastorale di Borgo Veneto i giovani si ritrovano sabato 26 per partecipare insieme alla messa, dopo la cena, ad alcuni momenti conviviali con attività varie e a una breve lectio divina guidata da don Mario Giuliano Miotto, il parroco moderatore, per prepararsi a vivere la veglia. Poi si dorme tutti insieme in una delle canoniche o nel patronato di una delle parrocchie dell’unità pastorale. L’esperienza si conclude con il pranzo di domenica. Vivere la Gmg restando a casa può quindi essere un’esperienza altrettanto significativa perché permette di riflettere sulle proprie esperienze, raccogliere nuovi stimoli, acquisire la consapevolezza che si può costruire qualcosa. È anche un ritrovarsi con gli amici, stare insieme condividendo dei momenti forti come la preghiera e la veglia.
«Sono convinta – continua Michela Fin – che non sarà come viverla lì, a Panama, ma cercheremo di far riemergere quello spirito. Penso che per i giovani vivere la veglia da casa assuma un significato particolare: vuol dire fermarsi, prendere una boccata d’aria dalla vita quotidiana, trovare un tempo per se stessi, ricaricarsi, rigenerarsi. La fede può nascere col servizio, ma il servizio continua se c’è fede: su questo punteremo nella nostra riflessione, invitando anche alcuni educatori a portare delle brevi testimonianze sul “fare” e la fede. I ragazzi oggi sono molto impegnati, fra università, lavoro, attività parrocchiali, e sempre più hanno bisogno di rigenerarsi nello spirito».