Giusto de’ Menabuoi, torna il polittico dell’altare del battistero della Cattedrale

Al termine di un accurato restauro conservativo, lo si può ammirare in maniera ravvicinata – fino al prossimo 3 aprile – nella splendida cornice del Salone dei vescovi del palazzo vescovile a Padova, grazie all’esposizione “Giusto da vicino”.

Giusto de’ Menabuoi, torna il polittico dell’altare del battistero della Cattedrale

È il polittico dell’altare del battistero della Cattedrale, opera di Giusto de’ Menabuoi, il “pittore fiorentino” (così veniva chiamato nel Trecento) a cui Fina Buzzacarini, moglie di Francesco il Vecchio da Carrara, signore di Padova, commissionò la decorazione del battistero del Duomo, eletto a mausoleo familiare. Battistero dedicato a san Giovanni Battista, inserito in Padova Urbs Picta – i cicli affrescati del 14° secolo – riconosciuti lo scorso luglio patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco. Il polittico venne realizzato da Giusto de’ Menabuoi e dalla sua bottega con molta probabilità in contemporanea con gli affreschi del battistero (1375-1378) e raffigura su più ordini la Madonna con il Bambino in trono, storie della vita di san Giovanni Battista (che rappresentano il tema centrale), storie della vita di Cristo, dottori della Chiesa e santi.

Lo scorso anno è stato rimosso dall’altare del battistero e portato nel vicino Museo diocesano per un intervento di restauro conservativo, realizzato tra maggio 2020 e l’estate 2021 e sostenuto da Intesa Sanpaolo nell’ambito della 19a edizione del programma “Restituzioni”.

L’intervento è stato eseguito da Francesca Faleschini su progetto di Francesca Faleschini e Valentina Piovan. Il restauro ha permesso di spingere lo sguardo all’interno dei segreti di una bottega d’arte trecentesca, di distinguere il modus operandi che vede professionalità ad alto livello collaborare per l’elaborazione di un manufatto complesso e di straordinario valore.

L’osservazione diretta dell’opera ha dato la possibilità di comprendere la struttura portante originaria, nonostante la perdita di alcuni elementi della cornice decorativa a causa di un furto avvenuto nel 1972.

L’intervento ha interessato un manufatto che presentava una superficie offuscata da un deposito di particolato atmosferico e da una vernice alterata, alcune lacune che interessavano le dorature e le policromie, sollevamenti della pellicola pittorica e diversi fori nel supporto ligneo di pioppo, dovuti all’azione di insetti xilofagi. Il restauro ha visto un primo consolidamento della superficie pittorica, quindi la pulitura e la rimozione delle sostanze soprammesse e di precedenti ritocchi e stuccature non più idonei. Inserti lignei e stuccature in pasta di legno sono andati a comporre le mancanze superficiali della struttura, mentre l’integrazione pittorica è stata effettuata con colori ad acquarello e finiture con colori a vernice per il restauro. La superficie pittorica è stata protetta con una vernice sintetica anti ultravioletti, in linea con i principi conservativi di stabilità e reversibilità.

La mostra “Giusto da vicino” – promossa e organizzata dalla Diocesi di Padova (Museo diocesano e Ufficio beni culturali), parrocchia di Santa Maria Assunta nella Cattedrale, Mic-Soprintendenza archeologica belle arti e paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso – è stata curata da Andrea Nante, Monica Pregnolato, Moira Pegoraro e Francesca Faleschini e realizzata grazie al sostegno del Comune di Padova. Il palazzo vescovile e il Museo diocesano sono aperti al lunedì dalle 13.30 alle 18, da martedì a domenica dalle 10 alle 13.30 e dalle 14 alle 18; chiuso lunedì mattina, 25 dicembre, 1° gennaio. In occasione della mostra “Giusto da vicino” fino al 9 gennaio l’ingresso al Museo diocesano sarà gratuito.

Per ulteriori informazioni: www.museodiocesanopadova.it

“Ecce advenit”, in mostra opere della Capitolare

Il palazzo vescovile ospita, inoltre, “Ecce advenit”: sono in mostra 13 codici e tre incunaboli, provenienti dalla Biblioteca capitolare (in sala Barbarigo). Le opere, presentate in ordine cronologico, dal 13° al 16° secolo, propongono alcune feste del calendario liturgico: Annunciazione, Visitazione, Natale, Adorazione dei Magi...

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