Giornata del Seminario. "Oso un "grazie al Signore" per questa esperienza di Chiesa"
Giornata del seminario "Risvegliate i vostri cuori" è l'invito che, lungo tutto il mese di settembre e in particolare in questa domenica, il seminario vuole lanciare ai giovani, alle parrocchie... ma anche se stesso. È un invito che arriva da san Gregorio Barbarigo. Se l’edificio sembra relegare il seminario all’impostazione tridentina, la realtà è diversa: si respira l’aria di una Chiesa in cammino e anche “in uscita” come ama dire papa Francesco. L'intervento del rettore del seminario, don Giampaolo Dianin
Il mese di settembre chiede alle nostre comunità di dedicare un po' di tempo e attenzione al seminario. Spesso parlando del seminario ci si lascia andare a molti lamenti per il calo delle vocazioni, per il numero sempre più esiguo di ordinazioni, per l’incertezza sul futuro che questi dati portano con sé.
Permettetemi anzitutto di osare un grazie al Signore per questa particolare esperienza di Chiesa che da 450 anni è parte vitale della nostra Diocesi e da 350 opera nella sede attuale voluta da san Gregorio Barbarigo. Di questa storia fanno parte scelte importanti che delineano la fisionomia e l’identità del nostro seminario: la forte impronta pastorale della formazione, la solidità culturale e teologica, la cura di una spiritualità diocesana che attinge alle sorgenti della più solida spiritualità cristiana. In questi 450 anni ci sono stati tanti cambiamenti legati ai passaggi della storia della Chiesa e della nostra Diocesi; l’ultimo, quello legato al Vaticano II, è ancora in atto. Se l’edificio sembra relegare il seminario all'impostazione tridentina, la realtà è molto diversa e la vita del seminario respira l’aria di una Chiesa in cammino e anche “in uscita” come ama dire papa Francesco.
Le glorie del passato sembrano sfumare di fronte ai numeri di oggi. Inizieremo il nuovo anno formativo con 22 giovani al Maggiore, con 13 adolescenti al Minore e con 3 giovani a casa Sant'Andrea a cui si aggiungerà qualcuno della Diocesi di Rovigo. Saranno 4 i nuovi seminaristi che inizieranno il primo anno al Maggiore. Numeri piccoli che non possono certo lasciarci tranquilli, ma che interpellano tutta la Diocesi. Potremmo “consolarci” guardando le fatiche di molte altre Diocesi, comprese quelle che in anni recenti avevano numeri molto alti, ma sarebbe una magra consolazione.
Un po' di serenità viene dalla consapevolezza che stiamo lavorando tanto e siamo nelle mani del Signore. Penso all'impegno che ci stanno mettendo i nostri animatori vocazionali, alla collaborazione con la pastorale giovanile, agli innumerevoli incontri, fine settimana, ritiri, scuole di preghiera, missioni, colloqui, proposte…
Accanto a questa comprensibile preoccupazione ci sono altri motivi per ringraziare il Signore per questa esperienza che da dieci anni è affidata anche alla mia responsabilità. Dico “anche” perché una delle ricchezze del seminario è la grazia di lavorare assieme ad altri preti e di gustare quell'intesa e corresponsabilità che rende meno pesante e anche più credibile ed efficace l’impegno educativo.
Nonostante il numero limitato di giovani, in questi anni abbiamo respirato un clima sereno, una comunità affiatata e gioiosa, la disponibilità dei seminaristi a mettersi in gioco con coraggio e verità, tutti aspetti che non sono scontati. L’indimenticabile don Giuseppe Zanon direbbe che oggi in seminario ci sono giovani “normali” e che il cammino di discernimento è serio, vero, attento a tutti i fronti della formazione umana, intellettuale, spirituale e pastorale.
Lo slogan che abbiamo scelto per il mese e la giornata del seminario è una frase di san Gregorio Barbarigo: «Risvegliate i vostri cuori generosi». Era doveroso pensare all’illustre vescovo di Padova, che 350 anni fa ha voluto e inaugurato la nuova sede del seminario. È una frase molto ricca che si presta a tante letture attuali: può essere rivolta ai giovani perché aprano il cuore al Signore; alle comunità perché si ricordino del seminario e anche delle sue necessità materiali; a tutti noi che lavoriamo in seminario perché continuiamo a servire questa realtà con freschezza ed entusiasmo.
È una frase anche provocatoria che sembra alludere a una certa sonnolenza che è bene superare per rimettersi in movimento. All’intercessione di san Gregorio affidiamo il nuovo anno formativo che si apre carico di speranze.
don Giampaolo Dianin
rettore del seminario di Padova
La Missione giovani apre l'anno al Maggiore
Il nuovo anno formativo del seminario maggiore si apre sabato 21 settembre con la Missione giovani, che vede l’intera comunità del seminario spostarsi nella parrocchia di Villatora dove per una settimana anima incontri, momenti di confronto e di preghiera, visite alle famiglie e momenti di festa.
Dall’1 al 5 ottobre a Borca di Cadore si terrà la tradizionale settimana di programmazione. Domenica 6 ottobre inizierà il nuovo cammino formativo.
I seminaristi saranno 22, di cui uno proveniente dalla Diocesi di Volterra. L’équipe degli educatori è composta dal rettore, don Giampaolo Dianin, dal padre spirituale don Giovanni Molon assieme a don Nicola Tonello che gradualmente sta terminando questo servizio, e da due educatori: don Mattia Francescon e don Fabio Moscato. L’animatore vocazionale è don Silvano Trincanato.