Fine vita. No a una legge imperfetta se viene meno la persona nella sua interezza
«Il grande assente nel dibattito sul fine vita, a partire da quello che leggiamo sui giornali, è il Catechismo della Chiesa, numero 2.278 – sostiene padre Ermanno Barucco, priore dei Carmelitani Scalzi di Venezia e docente della Pontificia Facoltà Teologica Teresianum – Cosa dice? “L’interruzione di procedure mediche onerose, pericolose, straordinarie o sproporzionate rispetto ai risultati attesi può essere legittima. In tal caso si ha la rinuncia all’accanimento terapeutico.