Famiglia. Slitta l’assegno unico, per ora c’è solo il fondo da 2 miliardi
Al Fondo unico destinati altri 500 milioni, ma per l’assegno servono dagli 8 ai 10 miliardi. E si parla già del 2021. De Palo, Forum delle associazioni familiari: “Il Fondo è lo spazio politico per realizzare l’assegno unico. La partita è ancora all’inizio”
ROMA - Fondo unico sì, assegno unico no (almeno per il momento). È questo il punto di partenza che il governo sembra voler proporre nella legge di bilancio per quanto riguarda le politiche per la famiglia. Un quadro che difficilmente sarà potrà essere mutato durante l’iter parlamentare. Quel che sembra certo è che al momento nella disponibilità del governo ci siano circa 2 miliardi per il fondo unico per la famiglia per il 2020. Per l’assegno unico bisognerà aspettare ancora: sarà fissato con una legge delega e potrebbe arrivare a metà anno prossimo o più probabilmente nel 2021, così come spiega il deputato Stefano Lepri del Partito democratico (e firmatario insieme a Graziano Delrio del ddl sull’assegno unico) su Avvenire. Su una cosa Movimento 5 Stelle e Pd sembrano essere d’accordo: bisogna fare di più per le famiglie, ma i 500 milioni recuperati che vanno ad aggiungersi al miliardo e mezzo degli attuali bonus, non sembrano soddisfare appieno le richiede del mondo delle associazioni familiari.
Per Gianluigi De Palo, presidente del Forum delle associazioni famigliari, la partita non è persa, ma al momento non è neanche vinta. “Stiamo pareggiando - scrive su Facebook -. Perché se da una parte è vero che, grazie all’insistenza sui vari tavoli del Forum delle Associazioni Familiari il Governo dovrebbe aver re-inserito all’interno della legge di bilancio un nuovo fondo per la famiglia destinato all’assegno unico, dall’altro però le risorse per far arrivare finalmente questi benedetti 250 euro al mese per ogni figlio, verranno messe successivamente”. Per De Palo, però, “la partita è ancora all’inizio. Adesso comincia la fase parlamentare con i vari emendamenti”. Un risultato positivo c’è già ed è quello su cui costruire i passi futuri. Per De Palo, infatti, il fondo unico “è lo spazio politico per realizzare l’assegno unico”.
Che servano più di 2 miliardi per l’assegno unico non è una novità. Ne è consapevole anche il governo. Secondo Lepri occorrono dagli 8 ai 10 miliardi. Risorse che il deputato del Pd dice di voler reperire, anche in parte, già in questa legge di bilancio. Una possibilità, spiega il deputato su Avvenire, è quella di intervenire sulle risorse incassate dall’Inps con gli importi versati dai datori di lavoro e dallo Stato per gli assegni famigliari. Si tratta di 8,6 miliardi, di cui solo 5,3 erogati. I restanti 3,3 miliardi, secondo Lepri, potrebbero essere utilizzati proprio per sostenere l’assegno unico. Per De Palo, tuttavia, è una questione di scelte politiche. “Le risorse teoricamente ci sono, ci sono anche adesso - spiega a Redattore Sociale -. Il problema è che si vogliono utilizzare per il cuneo fiscale e a nostro modo di vedere, l’economia non riparte con 20 euro nelle busta paga dei lavoratori, utilizzando i 10 miliardi del bonus Renzi. L’economia può ripartire se metti 250 euro in tasca alle famiglie italiane”. Ma le famiglie, nella partita della legge di bilancio, sembrano essere sempre “le prossime”, lamenta De Palo: “Prima viene chiunque altro, tanto la famiglia il suo ruolo sociale da ammortizzatore lo fa a prescindere”.
All’interno del Forum Famiglie, però, c’è il timore che il tema della crisi demografica sia stato un po’ banalizzato, quando invece riguarda anche il futuro delle pensioni e del welfare di tutto il paese. “Aspettare un anno equivale a dire che scompare una città più grande di Reggio Emilia o Reggio Calabria - spiega De Palo -; oppure a dire che accetto il fatto che 100 mila giovani neolaureati se ne vadano all’estero o che il prossimo anno ci siano 10 mila bambini in meno. Non si può aspettare, ma il problema è che lo diciamo solo noi”. E il prossimo 17 ottobre, le associazioni familiari saranno in piazza Montecitorio per ribadire le proprie preoccupazioni “armati” di passeggini e seggioloni vuoti “come simbolo dell’inverno demografico che sta uccidendo il nostro Paese”, spiega una nota del Forum famiglie. “Un flash-mob pacifico e assolutamente non polemico - continua la nota -, ma altamente simbolico, per chiedere che l’assegno unico venga inserito, con le risorse necessarie, già nella manovra 2020. Un segnale lanciato alle istituzioni politiche, economiche e sociali oltre che al Paese intero, per ricordare a tutti che senza figli per l’Italia non c’è futuro”.