Don Stefano Didonè è il nuovo direttore di Studia patavina

Trevigiano, 45 anni, docente di teologia fondamentale, raccoglie l’eredità di una testata nata nel 1954 su impulso del teologo Luigi Sartori, che ne fu direttore per 13 anni.

Don Stefano Didonè è il nuovo direttore di Studia patavina

La rivista scientifica della Facoltà teologica del Triveneto ha un nuovo direttore: don Stefano Didonè. Trevigiano, classe 1975, succede a don Giuseppe Mazzocato che ha lasciato l’incarico dopo aver guidato Studia patavina dal 2011, anno in cui la Facoltà ha assunto dal Seminario di Padova la prestigiosa testata nata nel 1954 per iniziativa del vescovo Girolamo Bortignon e del teologo Luigi Sartori.

Oggi la rivista – quadrimestrale, per un totale di 600 pagine all’anno – è spazio di pubblicazione di studi e ricerche, espressione della qualità teologica della Facoltà e degli Istituti superiori di Scienze religiose e Istituti teologici in rete nel Triveneto; si propone inoltre come strumento di formazione e aggiornamento per presbiteri, religiosi, operatori pastorali, laici interessati alla teologia.

«Raccolgo un’eredità ricca e preziosa – commenta il neodirettore – perché oggi Studia patavina è, fra le riviste teologiche italiane, la terza più consultata e ha alle spalle una storia importante, frutto di un lungo lavoro di ricerca e di dialogo tra le istituzioni culturali.
Per il futuro penso a un prodotto che resti rigoroso nei contenuti e snello nella forma, riuscendo a offrire in modo immediato ai propri lettori contributi con la qualità di sempre e con aperture a nuovi temi quali l’etica sociale ed economica, oggi tornati alla ribalta a motivo dell’emergenza pandemica da Covid-19».

I teologi oggi «non possono restare chiusi in una torre d’avorio – sottolinea – ma devono mettere a servizio dei credenti e della chiesa la propria riflessione. Potenziando il dialogo con gli atenei del Triveneto, da Verona a Trento, da Venezia a Bolzano, da Trieste a Udine, Studia patavina può diventare un laboratorio che lavori sulle frontiere e dove anche gli stessi docenti della Facoltà e dei 12 Istituti collegati in rete si cimentino in ricerche comuni. Il lavoro di squadra oggi è decisivo».

Un’intervista a don Stefano Didonè è pubblicata nel sito della Facoltà
www.fttr.it  alla pagina:
http://www.fttr.it/qualita-e-innovazione-intervista-al-neodirettore-di-studia-patavina/

IL DIRETTORE
Don Stefano Didonè, presbitero della Diocesi di Treviso, 45 anni, ha conseguito la licenza e il dottorato in teologia alla Facoltà teologica dell’Italia Settentrionale di Milano e il post-dottorato presso il Centre Sèvres- Facultés jésuites di Parigi, avendo come relatore il prof. Christoph Theobald. Dal 2017 è pro-direttore dello Studio teologico interdiocesano di Treviso-Vittorio Veneto ed è docente stabile straordinario per la cattedra di Teologia fondamentale all’Istituto superiore di Scienze religiose “Giovanni Paolo I” di Belluno-Feltre, Treviso e Vittorio Veneto.
Tra le pubblicazioni: il volume La struttura antropologica della fede. Ripensare la teologia filosofica (Milano 2015); la curatela di Ancora padri? Un percorso formativo per presbiteri sulla paternità (Padova 2019) e La libertà necessaria. Conversazioni su Filosofia e Teologia (Padova 2017); ha inoltre offerto contributi in diversi volumi e pubblicato articoli in riviste.

LA RIVISTA OGGI

Studia patavina, da quando nel 2011 è divenuta la rivista della Facoltà Teologica del Triveneto, si è impegnata in un rinnovamento della linea editoriale che ha trovato il suo punto di forza nei Focus, dove si approfondiscono alcune tematiche di interesse pastorale, in linea con l’indirizzo “pratico” dell’istituzione accademica. Accanto a questi, sono proposti articoli attinenti alle discipline teologiche, filosofiche e storiche, e una ricca selezione di recensioni e segnalazioni bibliografiche.
Studia patavina – la cui scientificità è garantita dalla valutazione degli articoli tramite double blind peer review – è scambiata con 240 riviste che vanno ad arricchire il patrimonio della biblioteca della Facoltà; grazie a questo scambio Studia patavina è presente nelle principali biblioteche di tutto il mondo.
Oggi essa gode di un buon indice di attenzione nel database internazionale Ebsco Religion  Philosophy Collection, dove si posiziona al terzo posto, fra le riviste teologiche italiane, per numero di articoli consultati. La rivista è indicizzata in Atla Religion Database dell’American Theological Library Association.

LA STORIA
Studia patavina nasce nel 1954 per iniziativa del vescovo di Padova Girolamo Bortignon e del teologo Luigi Sartori. I primi anni di vita della rivista sono segnati dalle impetuose correnti politiche, ideologiche e teologiche che attraversano la cultura ecclesiastica e civile italiana: dalla pubblicazione dell’enciclica Humani generis (1950) di Pio XII, che condannava la cosiddetta “nuova teologia”, alla grande stagione del Concilio Vaticano II (1962-65), fino agli anni difficili del pontificato di Paolo VI (1963-78). Studia patavina in quei tempi si apre sempre più al dialogo con la cultura non solo filosofica ma anche scientifica, tanto che nel 1968 da “rivista di teologia e filosofia” è diventata “rivista di scienze religiose”.
Nel 1984, per sintonizzarsi e corrispondere meglio al progetto di “nuova evangelizzazione” di Giovanni Paolo II, la rivista si dà un nuovo statuto e diventa l’organo ufficiale della Sezione di Padova della Facoltà Teologica dell’Italia settentrionale. Con questo passaggio, se da un lato conferma finalità e compiti originali, dall’altro orienta la sua linea programmatica verso una sempre maggiore attenzione ai problemi della fede e della missione della chiesa.
L’inizio del nuovo millennio vede Studia patavina maggiormente impegnata in un ripensamento teologico della fede e delle forme storiche della chiesa e della sua missione. Non per questo viene abbandonata la strada del dialogo con la cultura, soprattutto accademica; si rinnova anzi l’impegno culturale al servizio dei due “Studi” di Padova a cui il titolo stesso della rivista allude: la Facoltà teologica del Seminario e l’Università. Dialogo e collaborazione che continuano a fare di Studia patavina un’importante palestra di dialogo tra fede e ragione e che le valgono recensioni nelle principali riviste di tutto il mondo.
Nel 2011 diventa la rivista della Facoltà teologica del Triveneto.

Fonte: Facoltà Teologica del Triveneto

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Fonte: Comunicato stampa