Covid: l'infermiera nuovo personaggio del presepe all'ospedale di Padova
La statuina consegnata al Vescovo Claudio Cipolla da Coldiretti e Confartigianato Imprese Padova
Non poteva che essere il presepio allestito nella cappella dell’Azienda Ospedaliera di Padova ad ospitare il nuovo personaggio per il Natale 2020: nell’anno della pandemia fa la sua comparsa l’infermiera anti Covid, per simboleggiare l’impegno di tutto il mondo della sanità in questi mesi, in particolare a favore dei più deboli e indifesi. Ieri la speciale statuina, creata da un maestro artigiano esperto nell’arte presepiale, è stata consegnata da Confartigianato e Coldiretti Padova al Vescovo di Padova Claudio Cipolla proprio nella cappella dell’ospedale.
L’iniziativa, proposta a livello nazionale da Coldiretti e Confartigianato, di concerto con Fondazione Symbola, sotto l’egida del Manifesto di Assisi, a Padova si carica di ulteriori significati visto che il nuovo personaggio trova posto proprio nel presepio di uno degli ospedali più grandi del Veneto, da mesi in prima linea nella lotta al coronavirus con migliaia di medici, infermieri, operatori e personale sanitario, volontari, mobilitati quotidianamente.
Alla consegna, ieri sera all’Ospedale di Padova, erano presenti il presidente di Coldiretti Padova Massimo Bressan con il consigliere ecclesiastico di Coldiretti Padova don Giorgio Bozza e Lino Fabbian, presidente del mandamento di Padova di Confartigianato Imprese Padova.
“Ringraziamo il nostro Vescovo per aver voluto accogliere questa inedita statuina proprio in un presepe a così alto valore simbolico. - dichiara Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova - Tra le tradizioni che possono aiutarci nei momenti difficili che stiamo attraversando, un ruolo importante può svolgerlo più che mai il presepe con moltissime iniziative e associazioni impegnate a promuoverlo. L’esperienza della pandemia, la sofferenza di molti, il distanziamento a cui costringono le regole emanate nel rispetto degli altri ci impegnano a rivisitare il modello già sperimentato e ammirato per introdurre un nuovo personaggio – quella dell’infermiera in rappresentanza dell’intero mondo della sanità – che si batte per assicurare la salute di tutti. L’iniziativa è stata quella di affidare all’abilità di un artigiano esperto nell’arte presepiale la raffigurazione in statuina dell’immagine di chi oggi interpreta la possibilità di riscatto della vita della comunità e costituisce un perno e un punto di appoggio per le nostre speranze. La modernità del Presepe viene proprio dal suo legame con la vita di tutti i giorni che per gli agricoltori e gli allevatori vuole dire conservazione dei territori, di un patrimonio di biodiversità. Anche gli agricoltori non hanno mai smesso di lavorare in questa difficile pandemia per garantire l’approvvigionamento alimentare delle famiglie, nonostante i rischi e le difficoltà”.
“Anche in questa circostanza dimostriamo come artigianato significa impresa che fa comunità. – afferma Lino Fabbian, presidente del mandamento di Padova di Confartigianato Imprese Padova - Con il nostro lavoro abbiamo garantito prodotti e servizi indispensabili alle persone. Abbiamo scelto di mettere al centro del Presepe i valori della solidarietà e della generosità testimoniati da tutti coloro che si battono per salvare la vita delle persone. Le statuine che raffigurano l’operatrice sanitaria, realizzate in esclusiva dalla bottega d’arte presepiale ‘La Scarabattola’ di Napoli ad opera dei Fratelli Scuotto, sono il simbolo di questi valori e della tradizione ed eccellenza manifatturiera dell’artigianato italiano. Confartigianato Imprese Padova la dona alla nostra Diocesi, in segno di riconoscenza verso tutti gli eroi del nostro tempo che lottano per sconfiggere la pandemia e a testimonianza del coraggio e dell’impegno concreto di migliaia di artigiani e piccoli imprenditori per costruire la rinascita del tessuto produttivo del nostro Paese”.
"Il servizio, ribadisce papa Francesco nella Fratelli Tutti, guarda sempre il volto del fratello, tocca la sua carne, sente la sua prossimità fino in alcuni casi a “soffrila”… Per tale ragione il servizio non è mai ideologico, dal momento che non serve idee, ma persone (n. 115). Queste parole del papa, insieme al lavoro di tutti coloro che in questo periodo si spendono per lenire le sofferenze del prossimo – osserva don Giorgio Bozza, consigliere ecclesiastico di Coldiretti Padova – ci aiutano a comprendere cosa significa prendersi cura dell'altro, di noi stessi, della terra, di ogni persona, vicina o lontana, che soffre, nel corpo e nello spirito, perché nessuno si salva da solo. È con questo spirito che abbiamo voluto rendere omaggio a chi, in questo periodo drammatico dell'umanità diventa anche luce di speranza per un mondo migliore: gli infermieri, gli operatori sanitari, i medici".
Fonte: Coldiretti Padova