Circoli Noi. "Ci serve un cambio di mentalità". Dopo l'assemblea territoriale dell'8 aprile
La riforma del terzo settore pone le basi a un’ottica nuova, ma anche ad azioni nuove di cui si può approfittare perché l’associazione evolva ulteriormente. All’assemblea territoriale dell’8 aprile si è approvato il bilancio consuntivo del 2018, quello preventivo del 2019 e si è parlato della nuova normativa per gli enti del terzo settore
All’ordine del giorno dell’assemblea che si è svolta lo scorso 8 aprile al centro parrocchiale della Mandria, l’approvazione del bilancio a consuntivo del 2018 e la previsione di bilancio per il 2019; e la nuova normativa che la legge 117/2017 impone agli enti che operano nel terzo settore, argomento che richiede molta attenzione.
«Il nuovo statuto prescrive molte trasformazioni all’interno del mondo associativo in generale e al nostro in particolare – osserva il presidente di Noi Padova, Fabio Brocca – Non si tratta tanto di un cambio di documenti, quanto di un cambio di prospettiva e mentalità. La riforma del terzo settore pone le basi a un’ottica nuova ma anche ad azioni nuove di cui si può approfittare per evolversi ulteriormente». La necessità di cambiare appare ancora più stringente se si considera che i centri parrocchiali sono spesso legati a un’idea di “patronato” che è rimasta la stessa del dopoguerra, periodo nel quale si sono sviluppati per dare risposte importanti a un’Italia molto diversa da quella di oggi, inimmaginabile per i nostri giovani.
«Cambiare – precisa Brocca – significa accettare una sfida i cui strumenti e finalità sono appena abbozzati». In questo momento di svolta per l’associazione Noi, cambia anche la sua funzione. Noi Padova diventa un organo di mediazione e di assistenza ai suoi affiliati. Al di là della consuetudine con cui l’associazione ha sempre cercato di supportare i circoli, sarà necessario operare anche una trasformazione di incarichi.
«Potrete contare sul nostro aiuto per la gestione di tutte le pratiche burocratiche e, successivamente, anche per l’allineamento con tutte le novità della riforma del terzo settore» garantisce Fabio Brocca ai circoli Noi. «In questo particolare momento di trasformazione, ci è parso naturale chiedere sostegno a chi ci sta più vicino, prima di tutto alla Diocesi di Padova, con la quale abbiamo intrapreso un cammino di confronto e dialogo fin dall’inizio del nostro mandato. In un secondo momento, abbiamo chiesto aiuto a tutti i circoli perché la testa da sola non può funzionare senza il resto del corpo. Non penso ai circoli come alla forza lavoro su cui scaricare il peso di modelli elaborati dal sistema centrale, ma come al luogo e al modo con cui si concretizzano le idee».
«Chiedo – conclude Brocca – la pazienza di leggere nei numeri del bilancio lo sforzo con cui abbiamo cercato di realizzare quanto emerso nelle nostre assemblee. I bilanci sono la testimonianza concreta di ciò che siamo riusciti a fare. Tra le altre cose, abbiamo spostato l’indice verso una formazione sempre più attenta e completa dei nostri soci. Tuttavia, i bilanci dovrebbero essere interpretati fin d’ora anche in prospettiva futura, perché sono importanti strumenti di aiuto nella gestione della programmazione, e nella trasparenza delle azioni che ci vedono protagonisti».