Centenario del monumento ai Caduti di Cartura: mostra e rievocazione storica per ricordare un simbolo di memoria
Cartura celebra il centenario del suo monumento ai caduti. Una mostra ricorda l'evento e racconta le origini dell’opera, installata in paese il 9 novembre 1924.
La data precisa dell’anniversario, rimasta ignota per diverso tempo, è stata individuata da studi recenti, condotti dagli studenti della scuola secondaria di primo grado del paese, guidati dalle loro insegnanti. Fonte storica cruciale è stata una copia del diario dell'allora parroco don Giovanni Sartori, che aveva annotato tutti i vivaci dettagli dell'inaugurazione. Originario di Valdastico, aveva assunto l’incarico a Cartura nel 1909 e vi era rimasto fino alla morte, nel 1964. Proprio al sacerdote hanno reso omaggio gli studenti delle classi di terza media, nel corso della tradizionale commemorazione del 4 novembre, che ha preceduto l’apertura della mostra. I ragazzi hanno inscenato il ritorno proprio del vecchio parroco, assieme ad alcuni suoi parrocchiani, drammatizzando le informazioni storiche sul giorno dell’inaugurazione del monumento. Accanto a loro, in un secondo sketch, è stato impersonato anche l'autore dell'opera, l’artista Giovanni Milano da Monselice, con dei collaboratori.
In modo creativo e teatrale sono state quindi illustrate le caratteristiche dell’imponente struttura, alta oltre 5 metri, per 4 di larghezza e 2 di profondità. Essa rappresenta un giovane prestante guerriero dell'antica Roma, armato di gladio e scudo, su cui è impressa l’allegoria della vittoria alata. La statua in bronzo è collocata su uno stretto cippo di marmo squadrato e l’effetto iniziale doveva essere ancora più slanciato di quello odierno, prima che alla base fossero aggiunte due lapidi commemorative laterali, con i nomi di tutti i caduti dei conflitti mondiali e della guerra civile in Spagna.
Gli studenti hanno anche rappresentato il subbuglio creato all'epoca dalla statua. La fisicità del guerriero era stata infatti giudicata troppo svestita e provocante dalla comunità, vista anche l’iniziale posizione proprio davanti la chiesa. Con don Sartori, anche l’allora vescovo di Padova, mons. Carlo Agostini, in visita al paese, ne aveva chiesto la rimozione. Solo negli anni Sessanta, con dei nuovi lavori alle piazze, il monumento è stato spostato poco distante, sul lato opposto della strada, davanti al municipio, dov’è ora, ruotato con la spada verso la strada. Tutte le informazioni messe in scena provengono da una ricerca scolastica, pluripremiata per il centenario dalla Grande guerra. A dare il via al lavoro sono stati gli alpini della sezione locale di Cartura che hanno fornito alle classi le schede matricolari dei caduti del paese, preziosi documenti inediti, usciti dal segreto di Stato dopo 100 anni. Di gran parte delle ben 85 vittime è stato così possibile ricostruire i dati anagrafici, le caratteristiche fisiche, i mestieri (con netta prevalenza di quello contadino), il grado di alfabetizzazione (ancora basso, ma di molto superiore alla media nazionale) e varie informazioni militari su arma, grado, reggimento, luoghi di combattimento e cause del decesso.
Di tutto questo parla la mostra per il centenario del monumento ai caduti, promossa dalla scuola, rinnovando le proficue collaborazioni con gli alpini e l’assessorato alla cultura del Comune di Cartura. La sala espositiva è allestita alla secondaria di viale dei Giardini fino al 14 novembre, aperta tutti i giorni dalle 10 alle 12. In visione schede matricolari, tabelle e infografiche, video schede e tavole informative, corredate da foto d’epoca e attuali. Non mancano interessanti reperti della Grande guerra, tra armi e oggetti dell’equipaggiamento dei soldati, selezionate dall’archivio degli Alpini della sezione locale.
(La. B.)