Caselle di Selvazzano. Con tanta voglia di mettersi in gioco
Caselle di Selvazzano. Si è concluso da poco il grest organizzato dal circolo Noi per 230 ragazzi di elementari e medie seguiti da oltre settanta animatori, sempre più consapevoli della responsabilità loro affidata
«Per un ragazzo delle superiori, l’idea di passare una settimana con i coetanei e con i bambini ha decisamente una forte attrattiva. Fare gruppo, fare “confusione” in senso buono, stare insieme con gli amici è bello, ma questi ragazzi vogliono soprattutto fare qualcosa di gratuito, vogliono fare del bene, magari di nascosto».
Al termine del Grest di Caselle di Selvazzano, che si è tenuto in parrocchia da lunedì 11 a domenica 24 giugno la mattina dalle 9 alle 12 e il pomeriggio dalle 15 alle 18, Mattia Furlanetto – consigliere del circolo Noi – conferma il protagonismo e l’interesse a mettersi in gioco che contraddistingue gli oltre settanta giovani animatori. «Da qualche anno manca anche da noi la figura del “prete giovane”, il cappellano che prima pensava quasi a tutto. In questo modo, però, gli animatori sentono sicuramente di più la responsabilità che è affidata loro, specie i più grandi, magari presi dall’università, che comunque coordinano le attività dei più piccoli facendo loro da guida e dando una direzione».
Il grest a Caselle ha coinvolto ben 230 ragazzi di elementari e medie a partire dalla proposta del sussidio adottato dal titolo “Yubi, i custodi della luce”, ambientato nell’antico Giappone delle fiabe, in grado però di parlare anche del tema della pace, oltre le divisioni. «Gli animatori si sono preparati al grest con alcuni momenti importanti di formazione. Anche i volontari del circolo Noi hanno fatto la loro parte, seguendo in anticipo, grazie al coordinamento del direttivo, la parte logistica e la gestione degli spazi». I ragazzi che hanno preso parte alla proposta si sono poi tesserati al Noi: una scelta importante sia per la copertura assicurativa, ma soprattutto per sentirsi parte di un’associazione con i suoi valori di riferimento.
Durante il grest, oltre ai giochi, alle scenette e ai laboratori, c’è stato anche il tempo per due uscite: la prima, in bicicletta, al parco di villa Bembiana a Monterosso di Abano Terme, la seconda in un parco acquatico di Caorle. La serata finale, domenica 22 giugno, ha visto infine la presentazione dei frutti delle due settimane, a partire dagli esiti dei laboratori di danza, canto e teatro.
Ed è già tempo di bilanci: «Ho sentito molte risonanze positive – confessa Mattia Furlanetto – i genitori hanno sempre bisogno di qualcuno che badi ai loro figli, ma il grest, che è una realtà della parrocchia, ha un enorme valore aggiunto, legata proprio agli ideali della comunità cristiana. Al di là di tutto è bellissimo poter vedere, per una volta l’anno, il centro parrocchiale così pieno tutto in una volta e così ricco di attività. Si vede chiaramente quanto ci sia un forte impegno dietro, a partire anche dai servizi più umili, da chi tiene aperto il patronato fino a chi fa le pulizie».