Casa Sant'Andrea, la fraternità apre la settimana santa dal 13 al 17 aprile
Dal 13 al 17 aprile sono proposte giornate di preghiera e riflessione presso la casa Sant'Andrea di Rubano: un'occasione per i giovani di confronto con chi ha già intrapreso un cammino vocazionale e di preparazione alla Santa Pasqua.
Saranno giornate ricche di “fraternità” e di spiritualità quelle proposte dal 13 al 17 aprile presso Casa Sant’Andrea a Rubano. L’iniziativa è rivolta ai giovani tra i 18 e i 30 anni che desiderino stare assieme ai propri coetanei e interrogarsi sulla vita, sulla fede e sul significato dei giorni pasquali; in particolare è offerta a coloro che frequentano i percorsi della comunità e il gruppo vocazionale diocesano.
Le giornate saranno piuttosto intense e permetteranno comunque di mantenere i propri impegni personali di lavoro o di studio. L’avvio dell’esperienza coinciderà con l’inizio della settimana santa, divenendo quindi anche occasione per la preparazione alla Pasqua attraverso la meditazione sul mistero della resurrezione. Si affronteranno diversi testi biblici con la riflessione sul Vangelo del giorno, inoltre sono previsti una serata cineforum, una catechesi legata all’arte sul triduo pasquale, un incontro a casa Santa Chiara di Padova per avvicinare alle esperienze del dolore e della morte, l’adorazione eucaristica notturna, la via Crucis diocesana, alcuni momenti di condivisione, la liturgia delle ore e l’eucarestia.
Si vivranno quindi giornate per “nutrire” in modo consistente la propria interiorità. Ad animarle saranno don Silvano Trincanato, da settembre 2015 direttore della Casa Sant’Andrea, nonché responsabile dell’Ufficio diocesano di pastorale delle vocazioni, e don Giuseppe Toffanello, padre spirituale della stessa struttura: «Questa esperienza – afferma don Silvano – ci offre la possibilità di vivere insieme a ragazzi che hanno scelto di compiere un cammino vocazionale, perciò penso la si debba valorizzare facendola conoscere ai giovani, incoraggiando soprattutto quelli che già manifestano una “tensione” spirituale e che, grazie a questi giorni, potrebbero intraprendere un vero e proprio cammino di discernimento vocazionale».
La proposta della fraternità è stata avviata nel 2016 sempre da don Silvano e don Giuseppe assieme ai giovani allora ospiti della casa, che avevano compreso l’importanza di aprire la condivisione ad altri ragazzi: i residenti avrebbero potuto così beneficiare di un’opportunità di confronto “alla pari”, e quelli accolti dell’occasione di conoscere meglio questa realtà. «Partecipare a un’esperienza così – aggiunge don Silvano – non è proprio semplice: richiede ai ragazzi una scelta chiara dinanzi alle proprie “necessità” spirituali e li costringe a giustificare la propria assenza da altri luoghi. La gioia dei partecipanti degli anni scorsi, la richiesta successiva di qualcuno di inserirsi nel gruppo vocazionale diocesano, l’ingresso di alcuni giovani nella nostra comunità e l’attivazione di esperienze simili in alcune delle parrocchie di provenienza, sono aspetti che ci dicono della bontà della proposta, un incoraggiamento a offrire nuovamente occasioni come queste».